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Carlo Verdone, la svolta: "Torno ai film". Dopo la quarta stagione...

domenica 26 gennaio 2025
2' di lettura

Prima la quarta stagione di Vita Da Carlo 4, che andrà in onda in streaming su Paramount+ tra la fine del 2025 e gli inizi del 2026. Poi, il ritorno al cinema. Sono i piani per il futuro di Carlo Verdone, raccontati dall'attore e regista a LaPresse a margine della presentazione del set della nuova stagione della sua serie, al Centro sperimentale di cinematografia di Roma. "Il film mi manca moltissimo, sono cinque anni che non ne faccio uno", ha detto Verdone. "La serie è un film dilatato, uno spazio immenso, il film ha quei tempi, è come una partita di calcio che devi giocare in 90 minuti. Io sono nato col cinema e ho voglia di riappropriarmi dei miei strumenti, del mio modo di scrivere che è diverso da quello delle serie. Ne ho una grande nostalgia". Verdone ha anche commentato il ritorno al successo dei film italiani al box office, dicendo: "Non importa se i film sono eccezionali o no. L'importante è che la gente sia curiosa e vada al cinema. Più stacchiamo il biglietto più c'è possibilità che altre sale non chiudano. Tifiamo per tutto il cinema, non solo quello italiano, affinché escano bei film. Più ci sono bei film più possibilità hanno le sale di restare aperte". Infine, una parola per la situazione della Roma, squadra di calcio di cui Verdone è tifosissimo: "Ranieri è una persona seria che ha le idee molto chiare, il problema sono i giocatori. La Roma ha fatto capire che non sa incidere. A volte c'è un gran tiro di Pellegrini, altre volte un cross che Dovbyk mette dentro da cinque centimetri ma mi chiedo: da quanto non vediamo un vero gol da centravanti? L'ha fatto giusto El Shaarawy col Genoa. Anche Dybala sta un po' mancando nelle ultime partite". In questo momento - conclude - "dobbiamo salvarci e stare un po' più tranquilli, poi bisognerà rimboccarsi le maniche, rivedere qualche giocatore e fare dei buoni acquisti, soprattutto a centrocampo, ma anche in attacco e in difesa, anche se Hummels è sempre una sicurezza".

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Foggia, smantellata rete di narcotrafficanti: 24 indagati

I Carabinieri della Compagnia di Foggia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip presso quel Tribunale, nei confronti di 24 persone (di cui 19 destinatarie del carcere e 5 degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico) accusate di traffico, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’attività, monitorata da maggio 2024 ad aprile 2025, sarebbe stata condotta da cittadini - tra i 23 e i 61 anni - di nazionalità italiana, albanese, georgiana e rumena, attivi, oltre che in provincia di Foggia, anche a Rieti, in Emilia Romagna e nel basso Molise. L’indagine muove i primi passi dal monitoraggio di un 36enne albanese, con precedenti specifici, ritenuto il punto nevralgico dell’attività di commercializzazione di sostanze stupefacenti nel territorio dauno e motore propulsore di un ampio traffico di cocaina, con base operativa a Foggia.

L’indagato avrebbe acquistato all’ingrosso - tramite canali di connazionali radicati nel Nord-Italia - lo stupefacente, poi reimmesso sul mercato grazie alla complicità di soggetti ritenuti validi e riservati collaboratori. La rete di spaccio avrebbe permesso di far confluire in provincia dai 5 ai 10 kg al mese di cocaina, acquistata a oltre 22 euro al grammo e rivenduta a un prezzo - variabile a seconda dei quantitativi richiesti - tra i 30 e i 50 euro al grammo, generando profitti mensili stimati in circa 200mila euro. Gli indagati avrebbero beneficiato della disponibilità di depositi sorvegliati, dove lo stupefacente sarebbe stato stoccato e confezionato per la successiva consegna, avvenuta quasi sempre senza che la sostanza fosse tagliata. Uno dei sequestri effettuato nel corso delle investigazioni, relativo a 2 kg di cocaina asseritamente provenienti dalla Bolivia, avrebbe documentato l’elevata qualità dello stupefacente, risultato puro al 96% dalle successive analisi di laboratorio dei Carabinieri.

Siracusa, vendevano falsi di lusso online: smantellato giro da 2 milioni di euro

Un sofisticato sistema di vendita di prodotti contraffatti (borse, capi di abbigliamento, portafogli e orologi) alimentato da dirette sui social network e da un sito internet è stato scoperto dalla Guardia di finanza di Siracusa. Tre gli indagati per ricettazione e vendita di prodotti contraffatti. Due di loro avevano anche indebitamente percepito il reddito di cittadinanza: un contrasto evidente con il tenore di vita riscontrato dagli investigatori, confermato dal sequestro di una Lamborghini Urus del valore di circa 270.000 euro. I tre avevano trasformato la villa con piscina di uno di loro in uno showroom clandestino allestito come una boutique.

I finanzieri hanno sequestrato migliaia di articoli falsi, beni mobili e denaro per circa 300mila euro, tra cui la fuoriserie. Dalla villa gli indagati trasmettevano in streaming, sulle piattaforme TikTok e Instagram, dirette seguite da centinaia di clienti, durante le quali esibivano la merce. I tre avevano creato anche un sito internet, con provider statunitense, curato nei minimi dettagli, con gli articoli catalogati per categoria e marchio, accompagnati da fotografie in alta definizione, dall'indicazione del relativo prezzo di vendita e da descrizioni studiate per valorizzarne la qualità. Una volta concluso l'acquisto, la merce veniva consegnata tramite corrieri e pagata in contrassegno dagli acquirenti. I relativi importi erano riscossi direttamente dai vettori, i quali, con cadenza mensile, provvedevano a versare le somme incassate sui conti correnti degli indagati, alcuni dei quali accesi in Italia e altri presso istituti esteri. Ricostruito un volume d'affari di oltre 2 milioni di euro.

Bondi Beach, le immagini dei killer in azione

Un filmato drammatico mostra due uomini armati che sparano, uccidendo almeno 12 persone domenica durante una celebrazione della festa ebraica a Bondi Beach a Sydney, in Australia. Un uomo armato è stato colpito a morte dalla polizia e il secondo arrestato. Le autorità australiane, che hanno dichiarato che si è trattato di un attacco terroristico, hanno affermato che il sospettato era in condizioni critiche. Almeno 29 persone sono state ferite, tra cui due agenti di polizia, ha detto Mal Lanyon, il commissario di polizia dello stato del Nuovo Galles del Sud, dove si trova Sydney.

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Genoa-Inter, scontri davanti allo stadio: ci sono dei feriti

Poco prima delle 17 sono scoppiati scontri tra i tifosi del Genoa e dell'Inter davanti allo stadio di Marassi. I tafferugli sono iniziati prima della partita, con lanci di fumogeni e incendi. Il traffico nel quartiere è bloccato. Gli scontri sono scoppiati all'arrivo dei pullman dei tifosi dell'Inter. Secondo testimoni, questi sarebbero arrivati con le porte pullman già aperte, lanciando fumogeni e bombe carta. Sempre secondo testimoni, i tifosi del Genoa sarebbero stati ad aspettarli, dall'ingresso del settore ospiti. È scoppiato subito uno scontro. Sono volati petardi, fumogeni e bottiglie presi da una campana di raccolta rovesciata. Un furgone e una moto hanno preso fuoco, due auto posteggiate sono rimaste danneggiate. Polizia e carabinieri sono intervenuti per dividere le tifoserie. Due agenti sono rimasti feriti. Terminati i tafferugli, l'afflusso dei tifosi allo stadio è ripreso regolare. Il traffico sulla strada davanti allo stadio di Marassi è ancora bloccato. 

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