Roma, scontri tra pro-Gaza e polizia: bombe carta e fumogeni, si scatena il caos
"Basta sfruttamento, fascismo e guerre". Così recita lo slogan degli studenti pro-Palestina che oggi si sono uniti a Roma alla manifestazione contro il Governo guidato da Giorgia Meloni. I giovani, partiti dall'Università La Sapienza, hanno deviato il corteo partito invece da piazza Vittorio, gridando a squarciagola: "Intifada fino alla vittoria, i giovani lo sanno da che parte stare, Palestina libera dal fiume fino al mare, adesso vi faremo sentire la nostra voce, noi sì che abbiamo il coraggio e vi aspettiamo al varco quando la Storia vi giudicherà. Mostreremo la nostra rabbia perché Rafah sta bruciando, bruceranno le città anche qua". Ma quando studenti e studentesse hanno provato a entrare nel corteo sono stati fermati dal servizio d'ordine del corteo ufficiale. E così si sono verificati alcuni scontri con le forze dell'ordine: lancio di bombe carte e la polizia che ha risposto con fumogeni.
Oltre allo slogan sopracitato, al corteo degli studenti pro-Palestina erano presenti striscioni con la scritta: "Stop genocidio, accordi con Israele. Fine dell'occupazione. Palestina libera". Subito dietro, invece, la grande bandiera della Palestina. Secondo quanto si apprende da fonti investigative, alla manifestazione partecipano almeno cinquemila persone. Per gli organizzatori in piazza ci sarebbero invece oltre 10mila persone.
La protesta, secondo quanto spiegato dal comitato 1 Giugno nei giorni scorsi, è diretta al "Governo della guerra e dell'attacco al salario, della complicità con il genocidio in corso a Gaza e della restrizione degli spazi di democrazia, dei 'fascisti dentro' che risiedono nelle più alte cariche dello Stato e delle politiche di attacco alle donne, ai migranti, allo stato sociale". Oltre 50 le sigle che hanno aderito alla mobilitazione tra realtà sindacali, come Usb, sociali, politiche, studentesche, comunità palestinesi, giovani delle acampade universitarie di tutta Italia e migranti. Tra gli striscioni esposti nella piazza, anche le bandiere rosse del partito comunista e di 'Potere al Popolo', si legge "Abbassare le armi e alzare i salari".