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Senato, insulti e rissa Menia-Croatti: ecco il video

mercoledì 29 maggio 2024
2' di lettura

"Voi siete Giorgia". Questa è la frase, pronunciata da Ettore Licheri del Movimento 5 Stelle, che ha scatenato la rissa in Senato. Comincia nel peggiore dei modi a Palazzo Madama la discussione sul Premierato. Dopo l'incipit dell'intervento di De Cristofaro di Alleanza Verdi e Sinistra, arriva la lite con rissa sfiorata tra Roberto Menia, esponente di Fratelli d'Italia, e Marco Croatti onorevole del Movimento 5 Stelle. La vicepresidente Anna Rossomando del Pd è stata costretta a sospendere i lavori. 

La provocazione di Licheri ha innescato uno scambio di insulti reciproci, dei quali dalla tribuna era difficile identificare gli autori. Improvvisamente Menia è sceso precipitosamente verso il centro dell'emiciclo dirigendosi verso i banchi opposti, bloccato immediatamente dal questore Antonio De Poli che si trovava al centro avendo intuito che gli animi si stavano riscaldando. A quel punto la scena è stata presa dal senatore grillino Croatti, romagnolo, che si è scagliato minacciosamente contro Menia, pure lui placcato dai colleghi. I commessi si sono frapposti ai contendenti, evitando che la situazione degenerasse ulteriormente. 

Dopo la sospensione l'aula è ripresa brevemente, con il presidente Ignazio La Russa che ha annunciato che "quanto accaduto negli ultimi minuti sarà oggetto dell'attenta valutazione dell'Ufficio di presidenza". Poi ha immediatamente convocato la capigruppo. All'uscita Menia ha spiegato ai cronisti di essere scattato perché era stato insultato. Poi ha mostrato una foto scattata prima della rissa sfiorata in cui si vede il capogruppo del Pd Francesco Boccia che dà le spalle all'emiciclo mentre parla con i propri senatori. "Tra gli insulti ho sentito la parola c***o - ha aggiunto - ma il c***o lo ha mostrato Boccia e la presidenza non ha visto".

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Il Vietnam celebra i 50 anni dalla fine della guerra

In Vietnam celebrati i 50 anni dalla fine della guerra con gli Stati Uniti con una parata militare. Migliaia di persone hanno trascorso la notte accampate per le strade di Ho Chi Minh City, un tempo nota come Saigon, per assistere alla parata con i volti dipinti con la bandiera vietnamita. Per le strade la sfilata dei carri: uno trasportava l'uccello Lac, emblema del Vietnam, un altro un ritratto di Ho Chi Minh e infine uno rappresentava i 50 anni di riunificazione tra il Vietnam del Nord e quello del Sud.

Immigrazione, Tajani: “L’Italia resta un modello in Europa”

"L'Italia ha vinto la sua battaglia politica. Oggi tutti condividono la posizione italiana sull'immigrazione e si rendono conto delle problematiche che sollevavamo. Le ultime scelte dell'Ue sull'immigrazione vanno nella direzione che aveva indicato l'Italia", così il ministro Antonio Tajani, a margine del congresso del Partito Popolare Europeo a Valencia.
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

Canada, Carney: "Trump vuole distruggerci ma non accadrà mai"

Il Partito Liberale del Primo Ministro Mark Carney ha vinto le elezioni federali canadesi lunedì. Carney nel suo primo discorso ha sottolineato: "Il Presidente (Donald) Trump vuole distruggerci affinché l'America possa possederci. Questo non accadrà mai, non accadrà mai. Ma dobbiamo anche riconoscere la realtà che il nostro mondo è cambiato radicalmente. Anche per me, qui davanti a voi questa sera, c'è umiltà nel riconoscere che, sebbene molti abbiano scelto di riporre la loro fiducia in me, la loro fiducia nel nostro partito, ci sono anche milioni di nostri concittadini che avrebbero preferito un esito diverso". Nel discorso davanti ai sostenitori a Ottawa, Carney ha sottolineato l'importanza dell'unità canadese di fronte alle minacce provenienti da Washington.

Ucraina, Zelensky: "Non attendere l'8 maggio per il cessate il fuoco"

Volodymyr Zelensky replica all'annuncio di Putin di un cessate il fuoco tra l'8 e il 10 maggio. "Altra manipolazione di Putin. Non si deve aspettare fino all'8 maggio. Il cessate il fuoco deve essere immediato, totale e incondizionato, per almeno 30 giorni, al fine di garantirne la sicurezza e la garanzia. Questa è la base che potrebbe portare a una vera diplomazia", ha detto il presidente ucraino.