Centinaia di proprietà sono state allagate nella città russa di Orenburg, vicino al confine con il Kazakistan, nelle ultime 24 ore. Le autorità hanno annunciato un'evacuazione di massa dall'area dopo che il livello dell'acqua nel fiume Ural è aumentato ulteriormente. Con un messaggio su Telegram, il sindaco di Orenburg, Sergei Salmin, ha invitato i residenti a "evacuare urgentemente" mentre le sirene suonavano in città. Il livello dell'acqua vicino alla città ha raggiunto gli 11 metri e 71 centimetri, ha scritto su Telegram il governatore della regione di Orenburg Denis Pasler. Le immagini della città mostrano interi quartieri sommersi dall'acqua. Le inondazioni hanno colpito la regione, situata a circa 1.200 chilometri a sud-est della capitale Mosca, dopo che la settimana scorsa una diga sul fiume Ural è crollata nella città di Orsk sotto la pressione delle acque impetuose. Le autorità hanno classificato la situazione nella regione come un'emergenza di importanza federale.
Suor Genevieve torna anche oggi a pregare sul feretro di Papa Francesco all’interno della basilica di San Pietro. La suora di Ostia, che vive tra i giostrai e che si è dedicata alla cura delle persone omosessuali e trans, già ieri aveva reso omaggio al Papa e si era commossa. La suora era amica del Pontefice, morto il 21 aprile.
Alcuni abitanti di Istanbul hanno trascorso la notte all'aperto, in tenda o in auto, dopo il terremoto di magnitudo 6,2 di mercoledì e le oltre 180 scosse di assestamento. Non sono stati segnalati danni gravi. Decine i feriti. Secondo l'United States Geological Survey, il terremoto ha avuto una profondità di 10 chilometri e l'epicentro a circa 40 chilometri a sud-ovest di Istanbul, nel Mar di Marmara. È stato avvertito in diverse province limitrofe.
Temporali e forti raffiche di vento si sono abbattute a cominciare dalla serata di ieri in tutta l'area della provincia di Varese, soprattutto nella zona di Induno Olona, causando frane e allagamenti con l'esondazione dell'Olona. I Vigili del Fuoco hanno operato ininterrottamente per tutta la notte con numerose squadre, intervenendo per far fronte alle numerose richieste di soccorso legate a frane, allagamenti e smottamenti. Le condizioni meteo in attenuazione hanno consentito una gestione più agevole degli interventi residui, permettendo il rientro delle squadre di rinforzo provenienti dai comandi di Milano, inviate ieri per supportare il dispositivo locale.
Mercoledì è atterrato all'aeroporto di Caracas, in Venezuela, un volo con a bordo 174 migranti espulsi dagli Stati Uniti, 145 uomini e 29 donne. Viaggiavano su un aereo di linea della compagnia statale Conviasa. A marzo, sono ripresi i voli di rimpatrio dagli Usa.