"Ci opponiamo alla consegna del nostro assistito perché non è possibile divenire alla consegna di una persona quando non vi è certezza che non sarà sottoposta a condizioni detentive in contrasto con l’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo". Lo spiega Mauro Straini, legale di Gabriele Marchesi, il ragazzo accusato dell’aggressione di due neonazisti nel febbraio del 2023, durante gli scontri del "Giorno dell’onore" a Budapest. "Conosciamo le condizioni di detenzioni specifiche a cui è sottoposta la coindagata di Gabriele Marchesi, Ilaria Salis, e sono condizioni estremamente dure. Siamo - aggiunge - dal punto di vista igienico, con la denuncia di cimici, scarafaggi e topi nel penitenziario, ma anche dal punto di vista alimentare con una dieta insufficiente e anche dal punto di vista della dignità del detenuto. Da quanto racconta Ilaria i detenuti partecipano alle udienze legati con manette alle mani, ai piedi e alla cintura, tutte insieme collegate ad un guinzaglio in mano all’agente, in queste condizioni dovrebbe partecipare all’udienza del suo processo per il 29 gennaio. C'è un grossissimo problema di proporzionalità della pena a cui rischiano di essere sottoposte queste persone: si procede nei loro confronti per reati che qui sarebbero qualificati come lesioni lievi, considerato che sono stati causati, come risulta dalle carte, dei danni guariti in 5 e 8 giorni. Lesioni da noi procedibili a querela, addirittura". "Invece - sottolinea - secondo il sistema ungherese per una serie di aggravanti che vogliono applicare al caso, la pena massima è di 24 anni e la pena che in concreto verrà proposta a Ilaria alla prima udienza, come una sorta di patteggiamento, è di 11 anni, quasi il quadruplo della pena massima che verrebbe applicata in Italia per una fattispecie simile".
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha accolto a Mosca l'inviato speciale del presidente statunitense Steven Witkoff. Si tratta del secondo incontro tra i due nelle ultime due settimane e del quarto dall'inizio dell'anno. L'ultimo è avvenuto a San Pietroburgo l'11 aprile ed è durato più di quattro ore. Peskov ha spiegato che "la sostanza è molto complessa, quindi le conversazioni tendono a essere piuttosto lunghe". Il Cremlino ha definito i contatti con Witkoff estremamente utili e ha osservato che si tratta di un "canale molto valido e affidabile per comunicare le posizioni" tra Putin e Trump.
Sono diverse centinaia gli attivisti pro-Pal che si sono riuniti a Milano per partecipare alla manifestazione promossa dall'Anpi per le celebrazioni dell'80esimo anniversario dalla Liberazione. Il gruppo, composto anche da antagonisti e miltanti dei centri sociali, si è presentato all'appuntamento in anticipo con l'obiettivo di occupare la testa del corteo, ma su questo sono in corso trattative con gli organizzatori della manifestazione: a quanto si è appreso, i pro Pal sarebbero orientati a 'concedere' la testa del corteo all'Anpi, a condizione però che ad aprire il serpentone ci sia anche una delegazione composta da una decina di donne palestinesi. Partita la manifestazione, secondo quanto si è potuto appredere, i gruppi Pro Pal si staccheranno dal corteo all'altezza di piazza San Babila. Ed è qui che potrebbero verificarsi momenti di tensione al passaggio della Brigata Ebraica, che partecipa alle celebrazioni insieme a una delegazione di ucraini. La manifestazione si concluderà in piazza del Duomo, con gli interventi istituzionali dal palco allestito all'ombra della Madonnina.
Suonano in contemporanea alle 13.11 i cellulari di chi si trova a Roma: è It-alert che avvisa che piazza San Pietro sarà chiusa alle 17 e la Basilica alle 18. Alcune persone si sono spaventate, poiché normalmente questo sistema viene utilizzato soprattutto per le allerte come terremoti o alluvioni. Il messaggio è stato trasmesso in italiano, inglese e francese.
Manifestanti pro Palestina contro il Pd al corteo del 25 aprile a Milano: "Pd siete fascisti travestiti".