La Lega contro il degrado a Roma, città amministrata dal dem Roberto Gualtieri. "È impossibile vedere persone che anche in pieno giorno sono ridotte a trasportare baracche di cartone, materassi, o a montare tende ai margini delle strade e accendono fuochi senza che nessuno faccia nulla per impedirlo": a denunciarlo è il capogruppo della Lega in Campidoglio Fabrizio Santori, che chiede "una stretta decisa, un intervento del prefetto e della questura per porre fine alla vergognosa situazione che attanaglia molte zone della città, ma in particolare il Municipio V, ai cui vertici è stata già evidenziata da tempo la situazione di viale Franco Angeli”.
"Basta vedere giorno e notte in molte aree di Roma, da est a ovest, donne e trans che si prostituiscono in strada sotto gli occhi di tutti, sotto le finestre dei palazzi, davanti ai bambini e alle famiglie - si legge ancora nella nota -. Violenze e incendi completano il quadro. Tutti sanno e vedono, ma nessuno interviene". Un senso di insicurezza, prosegue Santori, sarebbe piuttosto diffuso in queste zone della Capitale: "L’intera area è insicura, alto il rischio anche di incendi che potrebbero mettere in pericolo decine di residenti, mentre non si può sottovalutare il fatto che contesti così degradati e in abbandono potrebbero essere nascondiglio anche di eventuali terroristi. Roma è stanca. Basta illegalità, basta abusi e sfruttamento, no allo squallore elevato a modello: si appronti presto un piano rapido e efficace per il ripristino delle condizioni necessarie di sicurezza, decoro e legalità in tutte le aree della Capitale maggiormente sensibili”.
Il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, è arrivato sabato nella Città del Vaticano in vista di un incontro con il numero due del Vaticano, dopo una clamorosa critica da parte del Papa all’amministrazione Trump per la sua repressione nei confronti dei migranti e alla giustificazione teologica offerta da Vance. Convertito al cattolicesimo, Vance dovrebbe incontrare sabato il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin. Si ipotizza anche un possibile breve saluto con Papa Francesco, che ha iniziato a riprendere alcuni impegni ufficiali durante la sua convalescenza dalla polmonite.
Un casolare rurale, isolato e apparentemente disabitato, trasformato in una raffineria clandestina di cocaina. È quanto hanno scoperto i Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro, supportati dallo Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria, durante un’operazione di perquisizione condotta nel territorio del comune di Rizziconi, nel cuore della Piana di Gioia Tauro. All’interno dell’immobile, i militari hanno rinvenuto oltre 100 chilogrammi di cocaina purissima, suddivisi in panetti e nascosti con estrema perizia in un’intercapedine ricavata nel sottotetto e sigillata con materiale murario. Il quantitativo sequestrato, secondo le prime stime, una volta tagliato e distribuito sul mercato illecito, avrebbe potuto generare profitti per oltre tre milioni di euro, alimentando una filiera del narcotraffico con diramazioni potenzialmente internazionali. All’interno dello stesso casolare, inoltre, è stato individuato un laboratorio chimico perfettamente attrezzato, con strumenti di precisione, composti chimici, forni ad alta temperatura, tute protettive, mascherine e tutto il necessario per la lavorazione e la raffinazione della cocaina grezza.
Una fregata francese ha abbattuto un drone lanciato dallo Yemen che aveva preso di mira le rotte marittime nel Mar Rosso. L'esercito francese ha mandato il video dell'azione. La nave francese fa parte della missione Aspides dell'UE che garantisce la sicurezza dei corridoi marittimi in questa regione ad alto traffico.
Un cittadino tunisino residente a Cosenza ritenuto appartenente all'Isis è stato arrestato dagli agenti della Digos della Questura di Catanzaro, unitamente a personale della Digos di Cosenza e della Direzione centrale Polizia di prevenzione, in esecuzione di un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura di Catanzaro.
Il delitto ipotizzato è associazione di natura transnazionale con finalità di terrorismo denominata Isis, nell'ambito della quale avrebbe assunto il ruolo di organizzatore. L'uomo fermato, che si professava salafita–takfira, era ricercato nel Paese di origine per essere stato coinvolto in attività terroristiche e, secondo quanto emerso, era determinato a compiere un attentato terroristico in Italia nel prossimo futuro.
L'indagine ha consentito di delineare l’esistenza e l'operatività di una struttura criminale idonea a mettere in opera atti terroristici, che svolgeva attività di proselitismo e indottrinamento finalizzata a inculcare una visione positiva del martirio per la causa islamica nonché attività di addestramento militare e il cui obiettivo era quello di sovvertire gli ordinamenti statuali, soprattutto quelli relativi a Stati dove la popolazione è a maggioranza musulmana, tendendo a creare strutture teocratiche, dove i vertici dispongono che le leggi siano di derivazione divina e che le stesse debbano essere rigidamente osservate. L'organizzazione promuoveva ideali di radicalismo religioso e l’avversione verso la popolazione ebraica e l’ambiente di vita in Italia.
Le attività svolte sono state documentate attraverso l’acquisizione di file inneggianti la Jihad, di filmati su attentati e scene di guerra rivendicati dall'Isis. Sono stati inoltre acquisiti documenti illustrativi della preparazione di armi ed esplosivi, delle modalità con cui raggiungere luoghi di combattimento e come trasmettere in rete messaggi criptati.