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Da fermare il "furto" del suolo

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Ogni 10 anni rubato spazio pari alla superfice dell'Umbria

Monica Rizzello
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Va fermato il “furto” del suolo, che in Italia coinvolge 800.000 ettari, pari alla superficie dell'Umbria, ogni 10 anni. Una situazione che mette a dura prova la biodiversità del nostro Paese: in particolare, se l'urbanizzazione superasse il 52% del territorio compreso tra Varese e Padova si metterebbe a repentaglio l'intera pianura Padana. Nella sola Lombardia, nel periodo 1999-2005 il territorio urbanizzato è cresciuto al ritmo di 10 ettari al giorno: come se ogni anno venisse costruita una città grande come Brescia, pari a 5.000 ettari, e sottratto un prato grande come Pavia. Per quanto riguarda l'edificazione, dal 1945 il numero dei vani è raddoppiato passando da 17.621.000 a 34.534.000 a fronte di una crescita della popolazione di circa 20 milioni, con un deficit di vani che alla fine della seconda guerra mondiale era di circa 10 milioni rispetto agli abitanti. Negli ultimi 65 anni lo sviluppo edilizio e economico ha travolto l'equilibrio pre-bellico con un aumento della popolazione di 15 milioni, da 45 a 60 milioni, a fronte di una crescita dei vani di 85 milioni, dai circa 35 milioni ai 120 milioni di oggi, creando una situazione di sovraurbanizzazione con il doppio dei vani rispetto agli abitanti. Attualmente, il patrimonio italiano al 31 dicembre 2008 è costituito da circa 64 milioni di unità immobiliari, di cui circa la metà corrispondenti a una superficie lorda di quasi 3,7 miliardi di metri quadrati. Il che significa che in Italia la media di superficie abitativa disponibile per ciascuna persona è pari a circa 62 metri quadrati, oppure se confrontata in vani il valore medio è di oltre due vani a testa. Una delle zone più urbanizzate al mondo è l'area del vesuviano, con oltre 50.000 case abusive alle pendici del Vesuvio e più di 100.000 domande di condono ancora da esaminare nei 18 comuni vicino alla zona rossa, e alti rischi per una popolazione di 600.000 abitanti che in caso di bisogno potrebbe mettere in opera il piano di evacuazione, con l'allontanamento dei cittadini, con il solo utilizzo del trasporto su strada in un periodo massimo di 7 giorni e minimo di 72 ore.

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