Domnica al capitano: "Ti odio"
La moldava sentita in Procura racconta gli attimi che hanno preceduto la tragedia: "Sono corsa a prendere due giacche in cabina "
Amore e odio sul Concordia. "Gli ho inviato una mail il 15 o 16 gennaio, da Chisinau. Gli ho scritto: 'Ti odio, devi essere forte'. Schettino non mi ha risposto". Sarebbero queste le parole pronunciate dalla moldava Dominca Cemortan in Procura a Grosseto, davanti agli inquirenti che stanno ricostruendo le responsabilità del naufragio del Costa Concordia del 13 gennaio scorso. La Cemortan, a bordo ospite del comandante Francesco Schettino e in plancia al momento dell'impatto fatale con lo scoglio, ricostruisce i minuti precedenti alla sciagura: "Stavamo cenando, Schettino aveva bevuto solo acqua frizzante e mi ha detto che aveva ordinato agli ufficiali di rallentare la velocità per mangiare con calma. Pensavo scherzasse". Il pc l'ha preso lei - Subito dopo lo schianto la moldava racconta di essere andata in cabina del comandante a prendere due giacche pesanti, "per me e per lui", spiega aggiungendo di aver pensato anche al computer: "l'ho messo nella borsa per salvarlo". Schettino e Dominca sono ancora insieme una volta abbandonata la nave ormai alla deriva. Tra le quattro e le cinque erano insieme sull'isola: "Lui era sempre al telefono, e io gli ripetevo di essere forte".