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La grande fuga: si sbarazzano del Suv e prendono l'utilitaria

Il fisco mette i delatori contro gli evasori: aumentano le segnalazioni e cambiano le tendenze (e le macchine)

Andrea Tempestini
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Pronto, Guardia di Finanza? Il mio vicino ha comprato un suv. Andate a controllare se può permetterselo, col suo stipendio». Il nuovo sport degli italiani è diventato la delazione fiscale. Il battage mediatico contro gli evasori partito con la retata natalizia di Cortina ci ha trasformati in spioni pronti a segnalare la più piccola (supposta) infrazione, e allo stesso tempo ha marchiato i proprietari di auto di lusso come criminali. «Dall'inizio dell'anno il 117 ha registrato un notevole aumento delle segnalazioni di piccoli evasori quotidiani», racconta il tenente colonnello Domenico Conte, capo ufficio operazioni del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Milano. «I cittadini ci chiamano per il commerciante che non fa lo scontrino o il collega che ha un tenore di vita troppo alto». Oppure per il vicino col suv. Allora il vicino che fa? Vende la sua auto anche se paga regolarmente le tasse e non ha nulla da temere, oppure la riporta al concessionario scambiandola con un'utilitaria meno vistosa, che non attragga pettegolezzi e controlli della Finanza.  È l'«effetto Befera»: da quando il numero uno dell'Agenzia delle Entrate ha annunciato che tra le voci di spesa del prossimo redditometro verranno inserite anche le auto di grossa cilindrata, il mercato è in picchiata. Male i dati relativi alle immatricolazioni di gennaio per tutto il settore; malissimo i big, con Ferrari, Maserati e Lamborghini che dallo scorso anno perdono rispettivamente 57, 47, e 33%. Poco male penserà qualcuno, tanto si tratta di auto per ricchi. Secondo il presidente di Federauto (Federazione italiana dei concessionari), Filippo Pavan Bernacchi, è vero a metà. «Il messaggio che sta passando è che l'acquisto di un'auto di lusso o di suv è un peccato mortale. Berlusconi ha fatto un grande lavoro contro l'evasione ma ora la spettacolarizzazione della caccia alle streghe sta terrorizzando i clienti. Il problema non riguarda solo quelle tre aziende - peraltro fiore all'occhiello della produzione italiana - ma i suv in genere. La gente non vuole comprarli perché teme la seccatura del controllo stradale e l'eventuale accertamento; oltre agli sguardi indispettiti dei vicini. Tutto questo», continua il presidente, «blocca il settore del nuovo ma soprattutto l'usato, anch'esso vittima del superbollo». Nel cosiddetto superbollo rientrano, infatti, anche quei mezzi di cinque, sei o dieci anni fa, che hanno una potenza superiore a 185 kW o 251 CV. Dunque, non conviene comprare un'auto usata per via della tassazione, né tantomeno pensare al nuovo vista la situazione fiscale di cui sopra, e così la ruota resta ferma. «Le immatricolazioni di gennaio», aggiunge Pavan Bernacchi, «si riferiscono ad auto acquistate prima dei controlli di Cortina, Roma e Milano. Vuol dire che già dal prossimo mese ci aspettiamo dati terribili per tutti. Il rischio è la chiusura di moltissime concessionarie, con gli effetti che possiamo immaginare. Non è così che si trovano gli evasori. C'è gente che non ha i mobili in casa ma compra l'auto. Dipende dalle priorità. Monti dovrebbe cercare tra i possessori di aerei privati, yacht. Io ho una Fiat 16 di cui non mi vergogno, ma non capisco perché una persona onesta che può permettersi un lusso non debba soddisfarlo». Siamo tornati alle teorie lombrosiane: chi ha un suv è un evasore. Se 4000 automobilisti vengono controllati, sono tutti evasori. Condannati senza neppure la presunzione d'innocenza che si riserva agli assassini. Peccato però che il mercato dell'auto sia retto proprio dai suv, che grazie al rapporto qualità-prezzo-versatilità sono i favoriti. «C'è una grande confusione: i suv sono quelli costosi della Bmw o della Porsche, ma anche la Dacia Duster (11.900 euro, ndr). E non sono la stessa cosa», precisa il direttore di Quattroruote, Carlo Cavicchi. «Il ragionamento è questo: suv, soldi, evasore, criminale. Dimentichiamo però che chi compra un'auto non evade niente, anzi aiuta l'economia. Tra Iva, doppia tassa d'iscrizione, bollo o superbollo, ipt, e accise varie, quando gira un'auto girano soldi. E più è costosa l'auto, più soldi alla comunità sono stati versati». Quindi, diffidate anche di chi va in bici. Potrebbe essere un miliardario in incognito. di Salvatore Garzillo

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