Nel mirino altri tre ufficiali
Schettino non era solo nella scialuppa. A rischio anche la posizione del manager dell'unità di crisi della Costa
Ai giornalisti che chiedevano se nel fascicolo sul naufragio della nave Costa Concordia siano stati iscritti altri indagati, il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio, risponde negando: «No, non ci sono altri indagati», smentendo così alcune indiscrezioni. Al momento, quindi, gli indagati restano il comandante della nave, Francesco Schettino, e il primo ufficiale in plancia, Ciro Ambrosio. La smentita di per sé non esclude che i pm stiano vagliando le posizioni di altre persone. In particolare, secondo fonti giudiziarie, ci si starebbe concentrando sul secondo ufficiale Dimitri Kristidis e del terzo ufficiale Silvia Coronica. Ma anche altri ufficiali rischiano poiché secondo alcuni testimoni, con ancora centinaia di persone a bordo, la Concordia sarebbe rimasta senza guida e senza ufficiali che coordinassero l'evacuazione da sopra la nave. Oltre a sentire testimoni, tuttavia, la Procura sta svolgendo altri accertamenti. La Costa Crociere ha ribadito intanto la propria disponibilità a «continuare a collaborare con le autorità». Dovrà farlo anche nel caso in cui nel mirino dei pm finisca Roberto Ferrarini, marine operation director, cioè il manager delle operazioni marittime e dell'unità di crisi della Costa. Gli inquirenti vogliono verificare se le sue tre telefonate con Schettino abbiano influenzato il comandante, o addirittura se abbia assecondato oppure tollerato il suo comportamento. I magistrati sono in attesa dei tabulati telefonici da cui si potrà capire con chi abbia avuto contatti Schettino quella notte.