Il nuovo Pontificio Consiglio: "Evangelizzare l'Occidente"
Troppo spesso si dimentica che il punto chiave della missione è la ragione della fede in Cristo. Per il Papa una nuova terra di missione
Lo ha fortemente voluto lo stesso papa Benedetto XVI e ora entra nel vivo del suo mandato: il nuovo Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, affidato a monsignor Rino Fisichella, ha convocato una riunione dei «nuovi evangelizzatori» per domano sabato 15 e domenica 16 ottobre in Vaticano, che prevede ben due incontri con il Papa. Segno di una evidente attenzione e anche urgenza, nei confronti di questa iniziativa. E segno di un desiderio di "tornare alla carica". Sembra che oggi la Chiesa si occupi principalmente di politica, di problemi sociali, di emergenze etiche e bioetiche. Troppo spesso , soprattutto negli ultimi, concitati tempi, ci si dimentica che il punto-chiave della sua missione è dare ragione della fede in Cristo. E' questo messaggio che rischia di risultare “appannato” e di aver rallentato pericolosamente il proprio viaggio “fino agli estremi confini della terra”, come vuole il mandato evangelico. Insomma, il Papa è convinto che sia necessario tornare ad evangelizzare e proprio a cominciare dall'Occidente, nuova terra di missione. Vittorio Messori, scrittore tra i più amati e letti in Italia, autore di best seller dedicati alla storicità dei Vangeli e alle ragioni della fede, è tra i relatori invitati a intervenire all'importante convegno in Vaticano. Da molti anni proprio Messori mette in guardia dal rischio per la Chiesa di parlare di tutto, dando sempre per scontato il dato di partenza, cioè l'esperienza di fede. "I problemi con cui oggi i cattolici devono confrontarsi", spiega infatti Messori, "hanno una radice spesso inconfessata eppure drammatica : la caduta della fede, la riduzione di Gesù a un maestro di morale, del Nuovo Testamento a oscuro pastiche di giudaismo e di paganesimo, del miracolo a mito , della speranza escatologica a impegno secolare. Ben prima di ogni riforma istituzionale e di ogni predica morale o sociale, dobbiamo ritrovare il Credo , quello che recitiamo nella Messa, nel senso pieno. Ma come ritrovare questo Credo se ben pochi ci mostrano le ragioni per farlo?". E, di conseguenza, quali potranno essere i nuovi portatori della Buona Novella, del Vangelo? I «nuovi evangelizzatori», secondo monsignor Fisichella, in un intervento sull'Osservatore Romano, «sono rappresentanti di tutte le realtà ecclesiali, della Chiesa in tutte le sue manifestazioni: delegati di oltre trenta Conferenze episcopali, cioè più della metà di quelle che ricadono sotto la nostra competenza, quelle dell'Occidente, intendendo con ciò Europa, Canada, Stati Uniti e America Latina; diocesi e parrocchie, movimenti antichi e nuovi, ordini religiosi tradizionali e nuove espressioni di vita consacrata. E soprattutto tantissimi giovani, perché la nuova evangelizzazione ha entusiasmato in particolare le nuove generazioni». L'obiettivo dell'incontro, ha detto il presidente del nuovo pontificio consiglio, è quello di «presentare al Papa quelle migliaia e migliaia, forse anche milioni, di credenti che stanno già facendo nuova evangelizzazione». A Roma, ha annunciato monsignor Fisichella, «ci saranno oltre ottomila persone, ma è evidente che i nuovi evangelizzatori sono molti di più». Si comincia domani mattina, con l'incontro dei delegati delle varie categorie, allo scopo di fornire un quadro generale delle realtà ecclesiali che si occupanp della pastorale ordinaria, della liturgia, della famiglia, della cultura, dell'immigrazione, della comunicazione, della politica. Poi, nel pomeriggio, nell'aula Paolo VI, ci saranno quattro testimonianze: madre Veronica Berzosa, fondatrice in Spagna di Iesu Communio; Vittorio Messori (sulle ragioni del credere), lo scienziato Marco Bersanelli (sul dialogo tra scienza e fede) e il vescovo colombiano Fabio Suescun Mutis, sulle esperienze di nuova evangelizzazione in America Latina. A fine pomeriggio, il primo incontro con il Papa, che parlerà ai presenti. La giornata si concluderà con un concerto di Andrea Bocelli e con alcuni momenti di preghiera e testimonianza in varie parrocchie romane. Domenica, la messa celebrata in San Pietro da Benedetto XVI. di Caterina Maniaci