Hanno il doppio dei dipendenti Mediaset e due volte la paga della Bbc
Il carrozzone dei privilegi. La tv pubblica ha un esercito di persone alle sue dipendenze e compensi sproporzionati
In fondo è solo un piccolo esempio. Però si capisce il giro del fumo. Racconta di un giornalista, alla sede Rai di Palermo che ha presentato uno strano certificato medico. Risultava allergico ai pollini e idoneo a lavorare solo nel pomeriggio. Di mattina, invece, l'assalto della polvere lo annichiliva. Così, per alcuni mesi, ha avuto la certezza di poter disporre di mezza giornata di libertà garantita. Per riposarsi, sicuramente. Ma anche per farsi un po' di fatti suoi. Oppure, quando andava in redazione, sforare nella notte per ottenere una maggiorazione sullo straordinario. Qualcuno, con un po' di zelo, ha chiamato l'ufficio del personale chiedendo spiegazione. Risposta lapidaria: «Non te ne occupare». Ultima notazione: l'ineffabile certificato era firmato da un pediatra. D'altronde l'antica saggezza dello sfaticato governa l'ente radiotelevisivo: «Vivi e lascia vivere». Si spiega così l'impresentabile ampiezza dell'organico: più di tredicimila persone. Più del doppio di Mediaset. Uno squilibrio che non trova nessuna giustificazione se non nell'aggressività delle clientele. Perchè ormai in viale Mazzini funzionano regole di assoluta unicità. A cominciare dal fatto che lo stipendio serve solo a ricompensare i dipendenti del disturbo che si prendono ogni mattina nell'uscire da casa. Il lavoro si paga a parte. Non si spiega altrimenti la presenza di ben 43 mila collaboratori. A che cosa servono vista la ridondanza dell'organico? Semplice: a raddoppiare le clientele. La prima favorendo l'assunzione di qualcuno. La seconda facendo ottenere la collaborazione a qualcun altro. Così è possibile soddisfare un numero maggiore di appetiti. Da questo punto di vista non ci sono eccezioni. Ogni partito ha diritto alla sua quota di presenze in Rai. Funziona un po' come il finanziamento pubblico: ogni forza politica ha diritto ad una quota di assunzioni. Una volta c'era Raiuno alla Dc, Raidue al Psi, Raitre al Pci. Poi è diventato tutto più confuso Soprattutto nella gestione. Ai tempi del monopolio (il formidabile trentennio '50-'80) viale Mazzini produceva tutto il suo inerno. Adesso più di un quarto delle trasmissioni vengono comprati all'esterno. Grandi star del talk-show, come Vespa o Santoro, ex dipendenti, hanno preferito licenziarsi e tornare in video come collaboratori. Ovviamente con tutta la loro squadra reclutata sul mercato. Eppure a Saxa Rubra ci sono duemila giornalisti che certo non si ammazzano di fatica. Tuttavia è così. Lo stipendio è un diritto: la prestazione lavorativa è un optional. Un autentico lusso. Uno studio di Altroconsumo di un anno fa dimostrava che un dipendente guadagnava 90 mila euro. Il doppio dei colleghi inglesi. Da questo punto di vista non c'è dubbio: la Rai non è la Bbc. di Nino Sunseri