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Quei legami tra sinistra e le banche. Cronistoria dello scandalo

Dal 2005 a oggi tutti i protagonisti della storiaccia. I Ds c'erano dentro fino al collo, ma indovionate chi viene indagato? Berlusconi

Veneziani Gianluca
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Il 2 maggio 2005 la procura di Milano apre un fascicolo contro ignoti per la scalata alla Antonveneta. Il reato ipotizzato è aggiotaggio, ovvero la manipolazione del prezzo delle azioni della Antonveneta attraverso la diffusione di notizie false. A seguito delle indagini, l'8 giugno il tribunale di Padova decide di sospendere il consiglio di amministrazione della Antonveneta. Nel frattempo Fiorani, allora amministratore della BpI (Banca Popolare Italiana) e principale artefice della scalata ad Antonveneta, viene iscritto nel registro degli indagati. Per Fiorani sono ipotizzati tre nuovi reati: falso in bilancio, falso in prospetto e abuso d'ufficio. Subito dopo, si inizia a comprendere che lo scandalo ha proporzioni ben maggiori. Tentativo di scalato -  Il 7 dicembre anche Giovanni Consorte, amministratore della compagnia di assicurazioni Unipol, vicino all'ambiente degli allora Ds, viene iscritto nel registro degli indagati, per aver partecipato al rastrellamento delle azioni Antonveneta per conto di Fiorani. Segue l'arresto di Fiorani. Il 15 dicembre Consorte viene anche indagato dalla procura di Roma per aggiotaggio, manipolazione del mercato e ostacolo all'autorità di vigilanza, nell'ambito dell'inchiesta sulla scalata a Bnl. Il 28 dicembre Consorte è costretto ad abbandonare l'incarico da Unipol, a causa del continuo allungarsi dei capi d'accusa nell'inchiesta. Unipol avrebbe, secondo i magistrati, aiutato Fiorani nelle illegalità della scalata Antonveneta e, probabilmente, avrebbe ricevuto vantaggi, dall'intricata ragnatela di rapporti già tessuta con gli altri furbetti del quartierino, per l'acquisizione della Bnl. L'intercettazione  Il 31 dicembre 2005 la pubblicazione da parte de Il Giornale, di stralci di intercettazioni telefoniche tra Consorte e il segretario dei DS Piero Fassino ha come effetto l'allargamento dello scandalo politico. Dalle intercettazioni risultava che Fassino era a conoscenza della scalata illecitata da parte di Consorte. Le intercettazioni pubblicate erano risalenti al luglio 2005. Berlusconi denuncia inciuci tra sinistra e banche - Il 12 gennaio 2006, durante una puntata di "Porta a Porta" condotto da Bruno Vespa, Silvio Berlusconi rivela di essere a conoscenza di fatti riguardanti l'implicazione dei DS nella questione Unipol, gruppo assicurativo legato comunque ai movimenti politici e sindacali del centrosinistra. Dopo i ripetuti inviti degli esponenti dell'Unione a deporre il prima possibile davanti ai magistrati, il giorno seguente si reca alla procura di Roma, dove resta 30 minuti a colloquio con i magistrati. Alla fine lo stesso Berlusconi afferma di essere venuto a conoscenza da Tarak Ben Ammar di un incontro fra i vertici delle Generali Assicurazioni e quelli dell'Unione (allora coalizione di centrosinistra), nel quale questi ultimi avrebbero esercitato pressioni affinché le Generali vendesse a Unipol la propria quota di Bnl. Il paradosso. Oggi è Silvio a essere indagato - Il 15 settembre 2011 il gip Stefania Donadeo ha respinto la richiesta di archiviazione formulata il 16 dicembre 2010 dalla Procura di Milano per il Cavaliere per la pubblicazione delle intercettazioni tra Fassino e Consorte. Il giudice ha così deciso che sia Paolo Berlusconi, editore de Il Giornale, sia suo fratello Silvio, devono essere processati per la fuga di notizie sul caso Unipol-Bnl. Già domani Berlusconi rischia di essere rinviato a giudizio per la vicenda.

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