Le presunte tangenti non fermano Oldrini. Si al piano su ex aree Falck
Nonstante le indagini in corso, il consiglio comunale del sindaco del Pd approva il progetto. "La nostra è una scelta responsabile"
Niente, l'inchiesta della procura di Monza sulle presunte tangenti per la riqualificazione dell'ex aree Falck e Marelli non è stata sufficiente per fermere il sindaco di sesto San Giovanni in quota Pd, Giorgio Oldrini. Così, dopo 10 ore, nella tarda notte di venerdì, il Consiglio comunale ha approvato il piano integrato di intervento proprio su quelle stesse aree coinvolte nel 'Sistema Sesto'. Con 17 voti a favore e tre contrari il progetto, che porta la firma dell'architetto Renzo Piano, è stato approvato. Eppure in molti avevano chiesto a Oldrini di aspettare l'esito dell'inchiesta, in cui peraltro il suo nome è più volte rieccheggiato. Ma il sindaco spiega che ci sono "molteplici ragioni" per cui ha ritenuto fosse giusto procedere con un progetto "capace di dare un futuro a Sesto San Giovanni". Le ragioni del sindaco- Le ragioni sono molteplici, dice il primo cittadino del paese alle porte di Milano perché "credo sia giusto che ognuno rivendichi il suo ruolo e si assuma le sue responsabilità, dimostrandosi all'altezza di un momento così complesso della vita di Sesto. Infine abbiamo la possibilità di adottare uno dei pochi progetti veri, di qualità, di rilevanza economica capace di dare un futuro a Sesto San Giovanni e di contribuire alla rinascita del nostro Paese". "La magistratura - ha aggiunto Oldrini - continuerà il suo lavoro con il nostro massimo rispetto, ma i suoi tempi sono diversi da quelli di chi amministra e governa. Il nostro compito è quello di governare una città, di non perdere le occasioni, di correre anche il rischio di scelte responsabili. Noi abbiamo deciso di farlo". Oldrini e il 'sistema Sesto' - Il nome di Oldrini è stato associato più volte all'inchiesta in corso. Ed è lo stesso accusatore di Filippo Penati, Piero Di Caterina a chiamare in causa anche l'attuale sindaco di Sesto nel giro di presunte tangenti nell'ex 'Stalingrado d'Italia'. "C'è perfino un sondaggio pre-elettorale, uno di quelli tanto cari ai politici, tra i benefici che sarebbero stati elargiti al sindaco pd di Sesto San Giovanni, Giorgio Oldrini", afferma Di Caterina. Ma non è l'unico ad accusare Oldrini. Anche l'altra gola profonda dell'inchiesta, il costruttore Giuseppe Pasini, ha dichiarato di aver pagato 3 milioni di euro per la ristrutturazione del Palaghiaccio di Sesto San Giovanni "perché mi fu chiesto prima da Penati e poi da Oldrini come condizione essenziale per ottenere l' approvazione del piano sull' area ex Ercole Marelli". E Di Caterina aggiunge "dazioni di denaro a favore di Oldrini che possono essere quantificate in alcune decine di migliaia di euro nel corso degli anni, oltre al pagamento di un sondaggio preelettorale di circa 40 mila euro pagati a favore di Mannheimer di Ispo e commissionato da Oldrini attraverso Bertoli e all' acquisto di una quota di Geas Basket per circa 15-20mila euro richiestomi da Oldrini". Dichiarazioni che hanno portato i pm Walter Mapelli e Franca Macchia ad indagare Oldrini per concussione e violazione della legge sul finanziamento dei partiti.