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Ripartire da Ascoli dopo l'alluvione

Il sindaco Guido Castelli scommette sulla città: punta 30 milioni di euro

Andrea Tempestini
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Fabbriche che chiudono, aziende in crisi e  imprese artigianali che fanno fatica, al periodo non fortunato per Ascoli Piceno si sono aggiunti i danni dell'alluvione dei primi di marzo. Per fronteggiare la situazione, il Sindaco Guido Castelli ha bandito vittimismo e assistenzialismo, in favore di una scelta orgogliosa che pone al centro il capoluogo marchigiano. Tradotto in linguaggio politico significa investire, e tanto, sul territorio. Con il Bilancio di Previsione 2011, sono stati stanziati 11 milioni di euro per i lavori pubblici che sommati ai 10 milioni di lavori già in atto e ai precedenti 9 già utilizzati, portano ad un ammontare di 30 milioni di euro complessivi. Una cifra record pari quasi al 30% delle entrate del Comune che verrà coperta con la lotta all'evasione fiscale e il contenimento delle spese. ‘Sono convinto – ha dichiarato Castelli – che non si possa solo aspettare l'aiuto esterno ma che ognuno di noi debba rimboccarsi le maniche per rimettersi in gioco”.  Confermato anche il protocollo d'intesa con i sindacati e le rappresentanze dei pensionati, volto alla costituzione di un fondo di 100.000 euro riservato a lavoratori licenziati, collocati in CIG e/o in mobilità quale risposta aggiuntiva alle richieste di sostegno che provengono dalle famiglie colpite dalla crisi. Non è la prima volta che il Sindaco Castelli balza agli onori delle cronache. Già l'anno scorso aveva fatto parlare di se, quando a giugno aveva deciso di non far pagare I.C.I. e TARSU per tre anni alle aziende che si sarebbero aperte in territorio piceno entro dicembre 2010. Un azzardo che aveva attirato 3 nuove imprese in pochi mesi. Staremo a vedere cosa accadrà stavolta.

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