De Rubeis: "Lampedusa fa miracoli. Io razzista? Non scherziamo"
Il sindaco dell'isola sull'emergenza immigrazione: "Siamo la porta d'Europa, l'Ue non ci può lasciare soli. Contro di me accuse assurde, faccio solo rispettare la legge"
"Mi hanno accusato di razzismo. Sono incavolato nero...". Bernardino De Rubeis, sindaco di Lampedusa, non ci sta e si sfoga a 'La telefonata' su Canale 5, ospite del direttore di Libero Maurizio Belpietro. Sindaco, lei è razzista? "Mi sono limitato a far rispettare il reato di bivacco per gli immigrati irregolari che non hanno ancora chiesto il diritto d'asilo". Insomma, la sua posizione è: 'C'è un centro, gli immigrati dovrebbero rimanere lì e invece invadono l'isola' E' così? "Esatto. Una settimana fa erano 3.600 su 5.000 abitanti. Un situazione difficilmente gestibile. E' bastata una giornata di beltempo, ieri, per far arrivare 11 imbarcazioni e 720 clandestini". Il doppio rispetto a quelli annunciati. Ha ricevuto rassicurazioni da governo e regione? "Sì, sono in contatto diretto col ministro Maroni e il premier Berlusconi, consapevole dell'emergenza e del fatto che Lampedusa è la porta dell'Europa e un patrimonio turistico. Maroni ha identificato l'esodo come emergenza umanitaria, nessuno parla di respingimenti. Il governo sta pensando a una tendopoli tra Libia e Tunisia, ma serve l'aiuto internazionale". La tendopoli servirà a limitare gli sbarchi? "Credo di sì. Intanto porteremo viveri e assistenza, ma l'Europa deve rispondere alle necessità". Lei fece un monumento agli immigrati. "Sì, la Porta d'Europa del maestro Paladino". Le dà fastidio l'accusa di razzismo? "Mi fa incavolare, siamo d'esempio per tutti. Per fortuna, ho avuto la solidarietà di colleghi e del ministro Matteoli e del governo". Bisognerebbe costruire altri centri di accoglienza, non solo a Lampedusa? "In sicilia si stanno liberando quei posti, oggi si parla di 30mila immigrati. E' la strada giusta".