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Bufera su "Famiglia Cristiana", Capezzone: "Partecipa all'aggressione mediatica"

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Bondi: "Superati i limiti della correttezza professionale". Di Pietro potrebbe presentare una mozione di sfiducia

domenico d'alessandro
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Sta scatenando enormi polemiche il durissimo articolo di "Famiglia Cristiana" in cui si afferma che Berlusconi è "malato e incontrollabile". Il riferimento del settimanale cattolico è, ovviamente, al caso di Ruby e delle feste nell'abitazione privata del Premier. Secondo Daniele Capezzone, portavoce del Popolo della Libertà, "leggendo l'intervento odierno di 'Famiglia cristiana', c'è da rimanere allibiti e addolorati. E' ovviamente legittimo criticare un Governo, un Premier, ed eventualmente non condividere gli stili di vita dell'una o dell'altra personalità pubblica. Ma dovrebbe esserci una differenza netta tra la critica legittima e l'insulto, la violenza verbale, la criminalizzazione morale. Si deve purtroppo concludere - prosegue Capezzone - che, in un momento in cui già tanti gettano benzina sul fuoco anche 'Famiglia Cristian'a intende partecipare all'aggressione selvaggia in corso contro Silvio Berlusconi come politico e come persona. Forse qualcuno lo ha dimenticato o lo ignora, ma presentare come 'malato' un avversario politico o un dissenziente era abitudine dei peggiori regimi, dei veri e propri incubi della storia del Novecento. Che si riproponga questo metodo - conclude - dà il segno di quanto sia triste questo autunno italiano". Bondi: "Oltre i limiti della correttezza" - "Mi chiedo se si rendono conto a Famiglia Cristiana di aver superato i limiti della correttezza professionale e della rispettosa prudenza propria dei cattolici, che impone di non trarre conclusioni abnormi e volgarmente offensive come quelle ricavate dal settimanale paolino, sulla base di notizie già smentite e ritenute infondate", ha invece affermato il coordinatore del Pdl e ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi. Di Pietro: "Forse presenteremo una mozione di sfiducia" - In un post pubblicato sul suo blog Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori, scrive: "Non possiamo continuare ad affidare il Paese ad un personaggio degno solo di stare in un'osteria e non a palazzo Chigi. Per questo il governo deve dare chiarimenti sul caso Ruby. Durante il prossimo question time alla Camera, infatti, chiederemo all'esecutivo quello che tutti gli italiani si stanno domandando, ossia se il presidente del Consiglio abbia veramente abusato della sua posizione governativa, telefonando alla Questura e se abbia dichiarato il falso in favore della ragazza. In base alla risposta, decideremo se presentare una mozione di sfiducia nei confronti del capo del governo non ci interessano gli aspetti pruriginosidella vicenda. Ci preme sapere, invece, se siano stati violati i doveri, le funzioni e le prerogative del presidente del Consiglio. Per chiedere le immediate dimissioni del governo Berlusconi basterebbe una fotografia dell'Italia e i dati economici che hanno accompagnato i suoi due ultimi anni di legislatura".

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