Gli albergatori aquilani minacciano di "sfrattare" i terremotati: "La Regione non ci paga"
Il Commissario Chiodi li bacchetta: "Stanziati oggi 2,6 milioni per saldare i conti di febbraio. Basta speculare sulle disgrazie"
Al "popolo delle cariole" rischiano di unirsi anche gli "alberghieri creditori". Gli esercenti dell'entroterra aquilano, infatti, hanno minacciato di sospendere i servizi agli sfollati perchè non ancora pagati dallo Stato. L'annuncio è stato dato dal vice presidente della Confcommercio-Federalbergi, Mara Quaianni. "Preso atto che, nonostante le rassicurazioni ricevute dal Commissario Chiodi, a oggi non risultano ancora pervenuti i pagamenti delle nostre spettanze, ci vediamo costretti, nostro malgrado, a sospendere dalla giornata di domani, come concordato in Assemblea, i servizi di pulizia, cambio biancheria e ristorazione agli ospiti aquilani. Ovviamente, appena riceveremo quanto dovuto, riattiveremo i servizi che abbiamo assicurato, con grandi sacrifici e difficoltà finanziarie, sin dall'inizio del post sisma". I soldi ci sono - A scongiurare la dura reazione degli albergatori è stato il Commissario delegato per la Ricostruzione, Gianni Chiodi, il quale ha confermato di aver firmato oggi i mandati di pagamento in favore degli albergatori della provincia dell'Aquila. "Abbiamo stanziato 2 milioni e 600 mila euro, a copertura delle spettanze fino al mese di febbraio - ha certificato Chiodi -. E' inaccettabile e disumano l'atteggiamento di certi imprenditori che, minacciando di interrompere i servizi agli sfollati, cercano di far leva sul disagio di persone già così duramente colpite per ottenere condizioni diverse da quelle concordate ed accettate da tutti gli operatori abruzzesi. Paradossalmente, chi si lamenta è chi ha ricevuto maggior vantaggi rispetto ai colleghi non aquilani, avendo incassato due mensilità in più". Da quel drammatico 9 aprile 2009, sono ancora un migliaio le persone ospitate in una ventina di strutture alberghiere sulla costa abruzzese, soprattutto tra Giulianova e Roseto.