Paura a Villa Etnea: rapinati i familiari di Urso
Il Viceministro allo Sviluppo economico non era a casa al momento della rapina. Il fratello Giuseppe e 4 familiari sono stati rinchiusi e legati dai banditi
Attimi di terrore per i famigliari del Viceministro allo Sviluppo economico, Adolfo Urso. Una banda, composta da 4 persone, ha fatto irruzione la notte scorsa in una villa di Acicatena, l'abitazione estiva del fratello dell'esponente del Pdl. "Mi hanno puntato la pistola in bocca e alla tempia, sono stati 20 minuti interminabili" ha raccontato Giuseppe D'Urso, che, in un primo momento aveva pensato a un rapimento. E ha aggiunto inoltre: "Ho vissuto un momento terribile quando ho capito che era una rapina e che i malviventi cercavano una cassaforte che in quella casa non esiste". I banditi hanno preso soldi e due orologi d'oro ad alcuni parenti e a tre amici di Adolfo Urso, che non era presente al momento della rapina, e sono poi rapidamente fuggiti. Le 5 vittime, rinchiuse a chiave in un bagno, sono riuscite a dare l'allarme dopo essersi liberate. Tra loro c'erano anche la madre e un fratello del Viceministro. "Per un momento- ha continuato Giuseppe D'Urso- mi sono sentito intrappolato perchè con la pistola puntata alla testa dovevo far capire ai rapinatori che la cassaforte in casanon esiste. Mi hanno picchiato, mi hanno dato schiaffoni e poi si sono rivelati umani quando ho chiesto loro di non legare mia madre e la mia amica inglese, di 86 anni, perchè tutte e due anziane. Mia mamma, tra l'altro, soffre di pressione alta e per lei è stato uno shock. Lo stress è stato molto forte, ma grazie all'adrenalina abbiamo saputo reagire bene". Il fratello dell'esponente del Pdl ha anche riferito che i banditi parlavano italiano, erano molto bene organizzati, vestiti completamente di nero, a volto coperto e con guanti in pelle. E, nel frattempo, in diversi paesi dell'Etna si registrano numerosi casi di rapine in ville, attuate sempre con la stessa tecnica: quattro persone, verosimilmente italiane, fanno irruzione nell'abitazione per appropriarsi dei beni. Gli investigatori ritengono però che questa volta si tratti di un'altra banda. Sul luogo per rilievi e indagini sono intervenuti i Carabinieri del comando provinciale di Catania e della compagnia di Acireale che stanno eseguendo perquisizioni e controlli nella zona.