Rubare un Ipod è una rapina
La Cassazione conferma la condanna a un anno e quattro mesi di reclusione per un giovane ladro
La sottrazione di un Ipod a un ragazzino non può essere considerato un furtarello di poco conto. E' invece "un'azione pesante" che ha come conseguenza la condanna per rapina. A stabilirlo è la Cassazione, che ha confermato oggi la condanna a un anno e quattro mesi di reclusione e al pagamento di 420 euro di euro di multa per un giovane ladro. Dopo il primo fallimento di fronte alla Corte d'appello di Milano nel novembre del 2009, senza successo, Maurizio V. ha cercato di sostenere nuovamente in Cassazione che la sua era stata una "semplice spacconata", non certo una rapina. Aveva preso l'Ipod intimorendo la sua vittima, solo per ascoltare e scaricare un po' di musica. La Suprema Corte non ha accolto la tesi e, anzi, ha confermato la pena dal momento che il ventenne aveva precedenti per droga: la rapina dimostrava "la tendenza dell'imputato alla violazione del precetto penale". E non si prevede quindi "per il futuro la possibilità che (il ragazzo) si astenga dal compiere altri reati".