Centoottantadue delegazioni attese, la metà delle quali guidate dai rispettivi capi di Stato e di governo. Per un giorno e poco più, in occasione dei funerali di Francesco, Roma ospiterà una concentrazione eccezionale di leader del pianeta. Con Giorgia Meloni a fare da padrona di casa, almeno fuori dai confini del Vaticano, per ciò che le sarà possibile. Pare la coincidenza ideale per organizzare alcuni dei vertici internazionali attesi, ma la premier intende tenere un profilo internazionale basso, come impongono i funerali di un pontefice. Avrà qualche colloquio con i leader che le hanno chiesto di vederla, però lontano dai riflettori.
I due summit di cui più si parla nella capitale sono quello tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, desiderato dal presidente ucraino, e quello tra lo stesso leader statunitense e Ursula von der Leyen, per discutere dei dazi. Trump non pare interessato al primo. Conversando con i giornalisti nella Casa Bianca, gli è stato chiesto se a Roma intendesse discutere con Zelensky dell’accordo di pace che prevede il riconoscimento del controllo russo sulla Crimea, e Trump se l’è cavata rispondendo: «Non so se lui sarà presente al funerale o no». I suoi progetti sono altri: festeggiare il compleanno della moglie Melania, che è nata il 26 aprile del 1970 e lo accompagna nel viaggio, assistere al funerale di Francesco e fare, come ha detto ai giornalisti statunitensi senza fornire dettagli, «molti incontri», ma del genere photo opportunity (chiacchierata veloce con scatto dei fotografi) o poco più. «Molti leader saranno là e vorranno incontrarmi per parlare di commercio. Vorrei incontrarli tutti, sarebbe bello», ha spiegato sorridendo.
Zelensky ovviamente sarà a Roma, e sta facendo di tutto per ottenere un colloquio approfondito con lui. Dalla sua parte ci sono il premier inglese, Keir Starmer, e l’ambasciatore del Regno Unito, il conservatore Edward Llewellyn, che spingono per combinare l’incontro. Non è da escludere, quindi, che alla fine il presidente ucraino riesca ad avere “udienza”, magari accompagnato proprio da Starmer. L’orario di arrivo di Trump a Ciampino, stimato alle 23 di stasera, complica le cose, ma ci sarebbe tempo sino a domani sera, prima che Trump riparta. L’incontro si farebbe probabilmente a Villa Taverna, nella residenza dell’ambasciatore statunitense. L’ipotesi di un vertice al Quirinale organizzato da Sergio Mattarella, al quale dovrebbero partecipare Meloni, Zelensky e forse qualche altro leader, non ha trovato conferma.
Tra gli incontri veloci di Trump, magari in piazza San Pietro, a margine della cerimonia, dovrebbe esserci quello con von der Leyen (ammesso che lei riesca ad avvicinarsi a lui: il cerimoniale vaticano, che dispone le personalità in base al nome delle loro nazioni in lingua francese, colloca la Union européenne distante dagli États-Unis). Il presidente americano, nella dichiarazione congiunta del 17 aprile con Meloni, ha accettato l’invito a fare «una visita ufficiale in Italia in un futuro molto prossimo» e a «valutare la possibilità, in tale occasione, di tenere un incontro tra Stati Uniti ed Europa». Anche il governo italiano, però, è convinto che l’occasione giusta non sia questa. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, lo ha detto ieri al Cairo: «Mi pare complicato organizzare un vertice internazionale in occasione dei funerali del Papa e al momento non c’è nessuna decisione in questa direzione. Magari potranno esserci degli incontri occasionali durante la cerimonia». Ed è anche «difficile», ha aggiunto, che nelle prossime ore possa tenersi a Roma «un vertice bilaterale con tanti temi all’ordine del giorno, non può essere fatto in fretta e furia. Serve un incontro tra Ue e Usa più approfondito».
Tutto fa credere, quindi, che al termine di questo fine settimana la “pratica” del vertice concordato tra Trump e Meloni sarà ancora aperta. I dazi reciproci tra Usa e Ue sono stati sospesi sino agli inizi di luglio e l’auspicato summit tra i leader dovrebbe avvenire prima di allora. Le possibilità di vedere Trump di nuovo a Roma in questo periodo sono due. La più vicina è subito prima, o subito dopo, il viaggio ufficiale che farà in Medio Oriente dal 13 al 16 maggio. In quella occasione dovrà sorvolare l’Europa, e una deviazione sulla capitale italiana sarebbe tutto sommato semplice.
Un’altra occasione si presenterà a fine giugno, quando il presidente americano verrà in Europa per partecipare al vertice della Nato che si terrà all’Aia, in Olanda, dal 24 al 26 giugno. Gli stessi giorni in cui, a Venezia, è previsto il matrimonio tra il miliardario Jeff Bezos e Lauren Sanchez, al quale Trump e signora, ovviamente, sono stati invitati.