Possibile svolta nel caso di Ramy Elgaml, il ragazzo rimasto ucciso in un incidente a seguito di un inseguimento con i Carabinieri a Milano alle 04:03:40 dello scorso 24 Novembre. Michele Apicella e Pietro Porciani, avvocati della difesa dei due agenti indagati per falso, frode processuale e depistaggio (avrebbero chiesto all’unico testimone presente sulla scena di cancellare i video che aveva girato con il cellulare), hanno depositato una memoria ai pm in cui affermano - secondo quanto riferisce Il Giornale - che il testimone si trovasse a non meno di 290 metri dal luogo dell’incidente, ovvero circa 4 minuti a piedi. In quell’istante preciso il suo cellulare, perciò, “non avrebbe potuto registrare video o immagini dell’inseguimento né dell’incidente immediatamente successivo”, ma solamente le operazioni di soccorso nei confronti del ragazzo.
Nel documento della difesa viene spiegato che i file presenti nello smartphone del testimone “non contenevano elementi utili a stabilire eventuali responsabilità da parte dei carabinieri”. Per questo motivo, si invita la procura a chiedere l’archiviazione del procedimento, “per insussistenza degli indizi di colpevolezza”. Sempre secondo i legali ci sarebbero delle “discrepanze significative” tra quanto affermato nella perizia stilata dal consulente tecnico nominato dal pm e “l’analisi del dispositivo in uso” al testimone. Il primo dei due video sarebbe stato girato tra le 04:02:58 e le ore 04:03:08. Dati che vengono incrociati con le coordinate di Google Maps e che certificherebbero che la posizione del testimone, al momento dell’impatto, fosse sì in Via Ripamonti, ma solo all’altezza del locale “Al 130 Beer&More”.
Un bar che si trova a 290 metri dalla stazione di benzina Eni dove è maturato lo schianto. Una distanza percorribile a piedi in “4 minuti circa”. Il testimone, quindi, sarebbe potuto arrivare sul posto soltanto alle 04:07, cioè a incidente già avvenuto. Il secondo video, poi, è temporizzato alle ore 04:16, molto dopo l’incidente. Nella memoria dei difensori si citano anche due messaggi inviati dal testimone ad un amico in chat: “Domani vedrai la notizia... Eravamo al bar. Sentiamo un Tmax e una sirena, comincio a fare un video…”; “Fra, provano a rianimarlo (…), ha preso il palo a 150 all’ora”. Quindi, anche un terzo messaggio è citato nella memoria: “Fra dalla cappa ho tirato fuori il cell e ho fatto i video, appena ho sentito il botto ho schiacciato il tasto per spegnere il cell e siamo andati lì correndo. Sinceramente non ne ho idea se abbiamo o meno ripreso, ma dopo ho iniziato a fare i video a tutto, quando erano per terra, dov’erano, cosa stavano facendo i carabinieri”.