Papa Francesco aveva chiesto di "evitare l’accanimento terapeutico". Lo dice, in un’intervista a Repubblica, il professor Sergio Alfieri, coordinatore dell’équipe del Gemelli. Alfieri racconta poi quello che è successo all’alba di lunedì mattina, poche ore prima della morte del Pontefice: "Alle 5 il Santo Padre si è svegliato per chiedere un bicchier d’acqua. Si è girato su un fianco e l’infermiere si è accorto che qualcosa non andava". Alfieri rivela che al suo arrivo il Papa "aveva gli occhi aperti", ma "non rispondeva" perché "era già in coma". Il Papa è morto "senza soffrire", ha aggiunto.E sempre oggi in un’intervista al Corriere della Sera Alfieri parla anche delle due operazioni "segrete" a cui il vescovo di Roma si è sottoposto. Il chirurgo spiega che ha incontrato Bergoglio "nel 2018, fu una grande emozione. Io ero consulente chirurgo della Santa Sede e lui ci invitò a partecipare a una messa a Santa Marta. Era come un parroco, faceva la predica e poi al termine della celebrazione usciva dalla chiesa e salutava tutti uno per uno. Due anni dopo cominciò a stare male con la pancia, aveva fortissimi dolori addominali e la sua qualità di vita, con tutti gli impegni lavorativi che aveva, non era ottimale". La diagnosti era di una malattia diverticolare severa: "Un giorno Strappetti mi portò la Tac. Forse il Papa era informato che avevo la maggior esperienza in Italia di interventi di chirurgia colon rettale e scelse di farsi operare da me". A quel punto la decisione: "Mi disse: “Ho deciso di operarmi e ho scelto lei”. Lo visitai e sentii tutta la responsabilità. “Guardiamo l’agenda. Dove mi opera?”. Ebbi la chiara sensazione che volesse andare ovunque, in qualsiasi ospedale io decidessi, ma gli risposi, questa volta in modo molto deciso, che se voleva essere operato da me non c’erano altre possibilità che il Gemelli. Accettò ma alle sue condizioni: “Arriverò domenica dopo l’Angelus. Non dovrà saperlo nessuno. Se la notizia uscirà non mi opero più”.
"La versione ufficiale era che arrivava un capo di Stato estero che voleva massima riservatezza. Lui specificò che qualsiasi decisione al suo posto avrebbe dovuto prenderla Strappetti. E poi successe una cosa che soltanto adesso posso rivelare". Ovvero: "Qualche minuto prima dell’intervento Strappetti mi disse che il Papa voleva vedermi. Entrai nella sua stanza e lui mi benedì le mani. Fu un’emozione incredibile, il significato l’ho compreso soltanto dopo. Lui voleva dirmi utilizza le tue mani per il tuo lavoro, ma utilizza le tue mani con il cuore nei prossimi anni. Come dire, sei cattolico ma adesso hai qualcosa in più. Era un segreto tra noi tre, lui voleva che si sapesse e adesso posso dirlo".
Infine, dice che Jorge Mario Bergoglio gli ha affidato una missione: "A gennaio Papa Francesco mi ha detto che dovevamo occuparci degli embrioni abbandonati. È stato netto: “Sono vita, non possiamo consentire che siano utilizzati per la sperimentazione oppure che vadano persi. Sarebbe omicidio”".