"È un grosso imbarazzo": don Tino Scotti, il monsignore bergamasco che ha vissuto 31 anni in Vaticano, di cui otto accanto a Bergoglio a Santa Marta dove era cappellano, lo ha rivelato al Corriere della Sera parlando delle prime volta in cui lo incontrava in ascensore. "Poi abbiamo imparato - ha spiegato - buonasera Santo Padre, come sta? Era diventato uno di noi, ci teneva. Faceva colazione con una spremuta e poi pranzava alle 12.30, l'ora in cui mangiava il personale . Si siedeva con loro e parlava di tutto, anche di calcio. Non era un chiacchierone ma se veniva interpellato diceva il suo parere con grande schiettezza".
Quando gli è stato chiesto se il Pontefice avesse anche dei difetti, lui ha risposto: "Gli piaceva la battuta anche se a volte qualcuno si offendeva, anche perché da un Papa non te lo aspetti. Per esempio le classiche battute sulle suocere. Alle suore che volevano la beatificazione del loro fondatore disse: era bravo ma ha fatto un errore, quello di fondare il vostro istituto. Era anche severo, non lasciava correre niente. A messa se vedeva uno distratto gli diceva: se non le interessa se ne vada".
Santa Maria Maggiore, mosaici, presepi e reliquie: ecco il suo fascino
La Basilica di Santa Maria Maggiore, dove verrà seppellito Papa Francesco, è tra le chiese papali di Roma ...Secondo don Tino Scotti, Papa Francesco sarà ricordato "non tanto per i discorsi quanto per i gesti. Incontrare i carcerati, i poveri, i bambini, la sua semplicità nel modo di fare e di gestire. Ha cambiato la postura del Papa. Questo condizionerà anche il successore, perché non si potrà più fare diversamente. È stato coerente fino alla fine".