Una volta che sarà visibile il fumo bianco sapremo finalmente chi sarà il successore di Papa Francesco sul trono di Pietro. Per il nome, però, si dovrà attendere qualche secondo in più. "Quo nomine vis vocari?", "Con che nome vuoi essere chiamato?": questa è la formula che il cardinale Parolin - se non dovesse essere lui il fortunato scelto dal Conclave, porrà al nuovo Papa non appena sarà constatata la sua avvenuta elezione. Ovviamente, ancora non c'è certezza. Ma un indizio potrebbe arrivare proprio da Jorge Mario Bergoglio.
In passato qualcuno aveva chiesto a Papa Francesco se avrebbe fatto questa o quell’altra riforma. Come riporta il Tempo, il Pontefice argentino avrebbe risposto così: "Ci penserà il mio successore, Giovanni XXIV". Bergoglio ha inoltre citato spesso Paolo VI Montini, che egli stesso ha voluto canonizzare. C’è chi dice che sia uno dei nomi più appetibili se il nuovo pontefice dovesse essere un progressista moderato.
Il nome che si sceglie per associare la propria figura al pontificato non è una decisione da prendere con superficialità. Soprattutto perché il confronto con i predecessori è immediato. E forse doveroso. un esempio? Difficilmente qualcuno si farà chiamare "Giovanni Paolo III", perché il Santo Padre polacco ha lasciato un'impronta ancora troppo indelebile sulla Chiesa cattolica. Pio, Giovanni, Paolo, Benedetto, ma anche Leone (sarebbe bellissimo un Leone XIV!), qualunque nome deciderà di assumere il 267 successore di Pietro sarà interpretabile come un segnale.