È l’ora del Conclave, fate il vostro gioco, signori. Le agenzie di scommesse uniscono sacro e profano e non perdono l’occasione di monetizzare l’elezione del nuovo Papa. Secondo William Hill, uno dei principali bookmaker in Italia e nel Regno Unito, la partita in Vaticano sarà molto semplice e si risolverà in un testa a testa tra Pietro Parolin e Luis Antonio Tagle. Entrambi pagano 2,75 volte la posta (tradotto: giocando 10 euro se ne vincono 27,5) e la spiegazione del perché siano considerati nettamente favoriti è presto servita. Parolin, attuale segretario di Stato Vaticano, è ritenuto uomo di diplomazia e di governo, un perfetto candidato qualora il Conclave dovesse prediligere una continuità moderata. Tagle, cardinale filippino, è invece definito il volto asiatico della visione di Bergoglio. Nel suo caso i bookmakers tengono in conto un fattore potenzialmente decisivo: l’Asia ha il tasso di crescita di cattolici più alto nel mondo e Tagle sarebbe il primo Papa asiatico dell’era moderna, quindi la sua elezione avrebbe un forte valore simbolico.
E però c’è il precedente di 12 anni fa, con le agenzie di scommesse che presero un clamoroso abbaglio. Anche all’epoca era stato assicurato un testa a testa, quello tra l’italiano Angelo Scola (quotato a 3) e il ghanese Peter Turkson (3,50). Il terzo incomodo era il canadese Marc Ouellet (6,50) e il nigeriano Francis Arinze (17) il possibile outsider. La storia ci insegna che nessuno di questi quotatissimi candidati ce l’ha fatta, con Bergoglio diventato Papa a sopresa: l’argentino pagava 40 volte la posta, chi aveva puntato sudi lui ha vinto una piccola fortuna. Indovinare il nuovo Pontefice è molto diverso dal pronosticare un evento sportivo, nonostante il Conclave venga trattato come tale dai bookmakers. Le quote delle scommesse rappresentano le tendenze che vengono percepite al di fuori della Chiesa e non tengono in conto che in questo caso la partita si gioca su un campo molto più imprevedibile: a fare la differenza sono le dinamiche interne, le alleanze tra cardinali, le esigenze pastorali e le visioni ecclesiali. Insomma, tende a vincere non il candidato più quotato ma quello che rappresenta meglio - e al momento giusto - la direzione che la Chiesa vuole prendere.
Conclave, i bookmakers in azione: prossimo Papa, chi è il favorito
Il toto-Papa come la corsa al Quirinale. O, ancora meglio, la vigilia del campionato con molte contendenti per lo scudet...Quindi nel caso di Parolin e Tagle il gioco non vale la candela: il rischio che nessuno dei due venga eletto Papa è alto, a fronte di quote molto basse. Se proprio si vuole tentare la fortuna a questo giochino del Conclave, tanto vale puntare su qualche outsider, magari cercando di intuire l’orientamento dei cardinali elettori. Il fatto che 108 su 135 siano stati nominati da Bergoglio lascia pensare che il Conclave possa proseguire lungo la strada tracciata dall’argentino. In quest’ottica attenzione a Matteo Zuppi (quota 8), arcivescovo di Bologna: è ritenuto una figura che incarna molti tratti del pontificato di Francesco. In forte ascesa presso le agenzie di scommesse c’è Fridolin Ambongo Besungu (quota 12), arcivescovo di Kinshasa. Impegnato nella difesa dei poveri, nella lotta alla corruzione e nella promozione della giustizia sociale, sarebbe il primo Papa africano dell’era moderna.