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Conclave, è già partita la lotta: la vera posta in gioco

Dai bergogliani all’africano conservatore: la Chiesa dovrà scegliere come agire nel nuovo mondo
di Corrado Ocone martedì 22 aprile 2025

4' di lettura

Il rituale è millenario, come millenaria è la Chiesa cattolica. C’è un cerimoniale rigoroso che, in realtà, ha subito qualche modifica (qualcuna voluta proprio da Bergoglio): ma ci sono anche passaggi obbligati, tempi da rispettare, procedure che non possono essere disattese perché più che mai qui la forma è sostanza e la sostanza è qualcosina in più. Quella che Papa Francesco è morto ieri mattina, il suo decesso è stato accertato dal Camerlengo, ruolo rivestito dal cardinale americano di origine irlandese Kevin Joseph Farrell, il quale è, secondo l’ordinamento ecclesiastico, colui che amministra i beni temporali della Santa Sede sia quando il pontefice è assente, sia in queste circostanze che più propriamente vengono indicate come di “sede vacante”.

Il Camerlengo ha dunque riportato sul certificato di morte la frase latina: Vere papa mortuus est (che significa Il papa è veramente morto). Col portone di San Pietro chiuso a metà e le campane dai rintocchi a martelli, la notizia è stata data al mondo permettendo l’imbalsamatura e la vestizione coi paramenti sacri. Ora la salma sarà esposta per i prossimi tre giorni ai fedeli. Fino a Giovanni Paolo II questo avveniva su un catafalco, un’impalcatura in legno che di fatto la rialzava rendendola più visibile: Francesco ha scelto di essere deposto direttamente in una bara di legno con l’interno in zinco nella basilica di San Pietro. Accanto non ci sarà nemmeno il tradizionale pastorale papale e la bara verrà chiusa la sera prima dei funerali per poter svolgere la funzione come di consueto.

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I NOVENDIALI

Mentre il popolo cristiano porterà omaggi al feretro del Santo Padre, i cardinali celebreranno i cosiddetti “Novendiali”: nove giorni di lutto nei quali verranno celebrate messe in suffragio dell’anima di Papa Francesco e che culmineranno coi funerali veri e propri, presieduti dal decano del Collegio cardinalizio, il cardinale Giovanni Battista Re. Sono proprio i cardinali quelli chiamati a spezzare l’Anello del pescatore (che il Papa riceve durante la messa di inizio pontificato) e l sigillo di piombo (che usa per ufficializzare le lettere apostoliche). Per quanto riguarda l’anello, da Giovanni Paolo II la sua rottura è stata rimpiazzata da una graffiatura: il passaggio impedisce, eventuali falsificazioni e segna la fine del regno del Papa.

LE ESEQUIE

È stato Papa Bergoglio a chiedere di rivedere e semplificare (persino “adattare”) alcuni riti, tra i quali quelli dell’ultimo saluto pontificio. Le novità introdotte sono contenute nell’Ordo exsequiarum romani pontificis, che è il testo liturgico redatto alla fine dello scorso anno dall’ufficio delle Celebrazioni liturgiche del sommo pontefice approvate nell’aprile del 2024. I funerali di Papa Francesco si terranno a San Pietro ma, tanto per cominciare, non sarà sepolto nella basilica vaticana quanto invece a Santa Maria Maggiore. Non è un dettaglio da poco: è pur vero che a San Pietro non riposano tutti i 266 papi della storia della cristianità, ma una buona parte di loro (91, tra cui anche Wojtyla e Ratzinger) sì. A Santa Maria Maggiore, invece, sono inumati cinque pontefici: la decisione è stata presa da Bergoglio diversi anni fa e motivata dal fatto che ha sempre sostenuto di aver avuto un legame particolare con quel luogo. Secondo la tradizione ecclesiastica, il Papa deve essere sepolto tra il quarto e il sesto giorno dopo la sua morte.

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IL CONCLAVE

Sarà però solo almeno quindici giorni dopo il decesso - si pensa quindi fra il 5 e il 10 maggio- che inizierà il conclave papale. Il termine indica l’assemblea a porte chiuse in cui il collegio cardinalizio elegge il suo prossimo pastore. “Conclave” deriva dal latino cum clave, “con la chiave”: tutto ciò che avverrà sarà coperto dalla più ferrea segretezza, i suoi partecipanti saranno isolati dal mondo e non potranno comunicare con l’esterno se non dopo la famosa “fumata bianca”.

Anche il conclave ha regole precise. I cardinali elettori (il numero massimo è120, ma al momento gli aventi diritto sono 135: toccherà aspettare per vedere se ci saranno deroghe) dovranno raggiungere Roma e sistemarsi in Vaticano a Santa Marta (che è stata la residenza ufficiale di Bergoglio) e raggiungeranno la basilica di San Pietro solo il primo giorno effettivo di votazione per la messa dell’elezione. Terminata la funzione, indosseranno l’abito corale e si avvieranno, in processione, verso la Cappella Sistina, che sarà allestita in modo da contenere i banchi e la stufa per bruciare le schede.

Il via ufficiale si avrà solo una volta terminato il giuramento (che si conclude con le parole extra omnes, “fuori tutti”): saranno previste quattro votazioni al giorno, con la sola eccezione del primo qualora le operazioni iniziassero nel pomeriggio (in questo casi quel dì si procederà uno scrutinio e basta). Per votare ogni cardinale dovrà indicare il nome prescelto su una scheda sotto alla dicitura eligo in summum pontificem: fatto questo, dovrà adagiare il foglietto su un piatto d’argento e farlo scivolare all’interno di un’urna. Toccherà allora ai primi due scrutatori aprire e leggere in silenzio i nomi segnati, nomi che verranno pronunciati ad alta voce da un terzo. A quel punto tutte le schede saranno prima forate e poi bruciate.

Per essere eletto il nuovo Papa dovrà ottenere la maggioranza dei due terzi delle preferenze. A questo punto, e solo in questo caso, il decano si rivolgerà al candidato eletto, che dovrà accettare l’incarico e specificare con quale nome assumere il pontificato. A questa ultima indicazione verrà aggiunto un colorante bianco nella stufa, che permetterà di annunciare a chi sta fuori l’effettiva elezione avvenuta.
Al termine della vestizione nella stanza delle lacrime della sagrestia della Cappella, il cardinale protodiacono uscirà dalla loggia centrale della basilica di San Pietro dalla quale, di lì a poco, il nuovo vescovo di Roma apparirà per impartire la benedizione urbi et orbi.

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