Il toto-Papa come la corsa al Quirinale. O, ancora meglio, la vigilia del campionato con molte contendenti per lo scudetto. Per questo motivo, a poche ore dalla morte di Francesco, i bookmaker si sono scatenati lanciandosi nel pronostico sul favorito per il Soglio pontificio. I più affidabili, come nel campo sportivo, sono gli inglesi, autentici maestri del ramo. Ed è dunque significativo il nome che più gira tra gli esperti d'Oltremanica.
Sarebbe il segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin il successore più probabile di Bergoglio. Nel Regno Unito è tradizione aprire le scommesse subito dopo un evento come la scomparsa di un regnante o di un Papa, come detto: nessuna sorpresa dunque che sulle lavagne degli analisti internazionali - a differenza di quanto accade in Italia - siano già presenti le quote per il dopo Francesco.
Come riporta Agipronews, la storica sigla britannica William Hill offre una quota di 2,50 sul cardinale veneto, e quote simili sono offerte anche sulle lavagne degli altri betting analyst, che vedono in Parolin esperienza diplomatica e una visione teologica moderata, in piena continuità con il papato terminato all'improvviso ieri mattina. Leggermente staccato ecco il cardinale filippino Luis Antonio Tagle - considerato un progressista - offerto a 3 volte la posta. Al terzo posto tra i favoriti, un altro italiano, il cardinale Matteo Zuppi, proposto a 7, seguito dal ghanese Peter Turkson (quota 10), che rappresenta la crescente influenza africana nella Chiesa cattolica. Più attardato l'ungherese Peter Erdo a 11.
Più indietro l'altro papabile africano, il congolese Fridolin Ambongo Besungu (pro-famiglia e anti-gender, forse dunque un po' troppo conservatore) e il terzo italiano già inserito da tempo nel novero dei possibili pontefici, il patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa che proprio in virtù del suo ruolo-chiave nel cuore del Medio Oriente ha fama di mediatore nello scacchiere infuocato della politica internazionale. Non solo, negli ultimi tempi Bergoglio lo sentiva quotidianamente, dandogli una ribalta che forse oggi gioca però contro le sue ambizioni.