Andrea Sempio è tornato di nuovo in una caserma dei carabinieri per farsi prendere le impronte con un’altra tecnica, quella dell’inchiostro, rispetto a quella del laser dopo che lo scorso 4 marzo l’operazione non sarebbe stata effettuata correttamente. Il 37enne, indagato per la seconda volta dalla procura di Pavia per l’omicidio di Chiara Poggi in concorso con altri o con Alberto Stasi, si è presentato spontaneamente dai militari dell’Arma con la sua avvocata Angela Taccia. La vittima, 26 anni, fu trovata senza vita nella villa di famiglia a Garlasco nel 2007. Per la sua morte è stato condannato l'ex fidanzato Stasi.
Oggi, però, le indagini sono state riaperte e sotto la lente ci è finito Sempio, amico del fratello della vittima, il cui Dna sarebbe stato trovato sotto le unghie della ragazza. "Sto imparando un sacco di metodi nuovi. Mi sento bene. Quella di oggi era solo un’incombenza da sbrigare. Le indiscrezioni giornalistiche che escono quotidianamente? Ogni giorno esce qualcosa, siamo abituati a essere sballottati", ha commentato Sempio dopo essersi fatto prendere di nuovo le impronte.
Ieri invece il gip di Pavia ha accolto l'istanza di ricusazione, avanzata dalla Procura, del genetista Emiliano Giardina, che avrebbe dovuto occuparsi della superperizia nell'ambito della nuova inchiesta. Il motivo deriva dal fatto che in passato Giardina aveva rilasciato un’intervista a Le Iene proprio sul delitto di Chiara Poggi, esprimendo pubblicamente "valutazioni e considerazioni attinenti all'oggetto dell'incarico". E per il gip proprio quell'intervista potrebbe "compromettere l'apparenza di imparzialità del perito".