Scontro in aula davanti al gip di Pavia: la Procura ha deciso di ricusare il genetista Emiliano Giardina per le indagini sull'omicidio di Chiara Poggi, la 26enne trovata morta nella villetta di famiglia a Garlasco nel 2007. Per il delitto è stato condannato in via definitiva a 16 anni l'ex della vittima, Alberto Stasi. Oggi, però, l'inchiesta è stata riaperta mettendo nel mirino Andrea Sempio, 19 anni all'epoca dei fatti, amico del fratello di Chiara. Nell'appuntamento di oggi, mercoledì 9 aprile, la Procura ha detto no a Giardina perché tempo fa ha rilasciato un'intervista tecnica al programma Le Iene. E proprio quell'intervento ora lo renderebbe incompatibile a eseguire la perizia genetica su Sempio.
Al no a Giardina si è associata anche l'avvocata Giada Bocellari, che rappresenta Stasi. Quest'ultima, inoltre, ha chiesto di escludere dagli accertamenti anche Luciano Garofano, indicato come consulente della difesa di Sempio, sostenendo che da ex comandante del Ris di Parma probabilmente si è già occupato delle analisi nella villetta di Garlasco. La gip di Pavia Daniela Garlaschelli comunicherà la duplice decisione alle parti insieme alla fissazione di una nuova udienza per elaborare il perimetro dell'incidente probatorio. Le tempistiche, però, non sono state definite.
Garlasco, bomba di Roberta Bruzzone su Andrea Sempio: "Attenti..."
Sull'omicidio di Chiara Poggi, il delitto di Garlasco avvenuto 2007, emergono nuovi sviluppi legati a un'ampia a...Sulla richiesta relativa all'ex comandante del Ris di Parma, l'avvocato Angela Taccia, che con Massimo Lovati difende Sempio, ha detto: "Non capiamo il perché di questa richiesta. Luciano Garofalo era comandante del Ris, ma non è mai nemmeno entrato nella villa di Garlasco". Mentre Gian Luigi Tizzoni, legale della famiglia Poggi, al termine dell'udienza all'Adnkronos ha dichiarato: "Non abbiamo paura degli accertamenti, ma la verità è già emersa in modo certo: Alberto Stasi è il colpevole dell'omicidio di Chiara Poggi. Questi nuovi riscontri, a cui non ci siamo mai opposti, non possono che ribadire quanto già stabilito dalla perizia De Stefano e che quindi il materiale sulle unghie della vittima non è utilizzabile. Le tecnologie possono cambiare, ma non i risultati. Magari ci vorrà tempo ma siamo sicuri che Stasi resta il colpevole dell'omicidio".