Dieci milioni di euro. Tanto valgono oggi le padellate di fagioli che da cinquantacinque anni rappresentano il sottofondo western spensierato e divertente dei film di Bud Spencer e Terence Hill. Da due anni, infatti, sono proprio gli epici legumi ad essere tornati protagonisti di un business milionario, che vede alla guida della fortunatissima e geniale impresa gli eredi Pedersoli, figlio e nipoti del mitico Bud. Che hanno deciso, vista la forza del volto evergreen del nonno, di trasformare il successo cinematografico in una ricetta di culto: i “Fagioli alla Bud Spencer”, per l’appunto, resi alla portata di tutti grazie al formato tipico con cui si vendono i legumi precotti in tutti i supermercati, ma praticamente unici un po’ per il barattolo assolutamente da collezione, con il faccione del Bud anni Settanta, quello di “Lo chiamavano Trinità”. E soprattutto grazie alla ricetta anch’essa “originale”, testata personalmente proprio dal più grande mangiatore di fagioli, come ha raccontato lo stesso figlio Giuseppe: Bud in persona, magari con la non certo secondaria collaborazione di Trinità (Terence Hill), protagonista e fratello del barbuto e muscoloso attore napoletano nel film di culto grazie al quale gli spaghetti western di Sergio Leone hanno visto la nascita di un sottogenere, i “fagioli western”.
Merito, dicevamo, del tocco anche culinario di Carlo Pedersoli, nome vero di Bud, che ai fornelli soffriggeva un po’ di cipolla con pancetta affumicata e polpa di pomodoro al quale poi univa una carriolata di fagioli borlotti del Piemonte.
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Vi proponiamo "Tele...raccomando", la rubrica di Klaus Davi dedicata al piccolo schermo CHI SALE (Lo chiamavan...Bene, dal 2022, per celebrare il mezzo secolo del film, la famiglia di Bud ha pensato bene di commercializzare la ricetta. Solo che dall’operazione, inizialmente scambiata per una semplice celebrazione destinata a durare l’arco di qualche mese, è nato un altro fenomeno cult cui va dato il merito di aver creduto davvero proprio alla famiglia Pedersoli che, infatti, si è messa a capo di una autentica start-up, la “Bud Power”. Riuscita nell’arco di ventiquattro mesi a centuplicare il fatturato, tanto da diventare un caso e una storia degna di essere raccontata. Se però la smisurata fama del film viaggiava su un un asse internazionale, quello tra Italia e Stati Uniti, cuore delle coproduzioni che hanno generato il successo della coppia di strani affamati e simpatici compari di scena che, nella loro prima volta insieme, eran Trinità (Hill) e Bambino (Bud Spencer), il successo commerciale e imprenditoriale degli eredi è nato e vive tutto in Italia.
I “Fagioli alla Bud Spencer”, infatti, di marca piemontese, sono prodotti a Rovereto, in Trentino-Alto Adige, dalla Dega Food, un’azienda agroalimentare del gruppo campano D’Amico. Come partenopee sono le origini della famiglia Pedersoli che, nel frattempo, fa i conti e, legittimamente, si guarda attorno in un settore nel quale, con dieci milioni di fatturato, può, a ragione, cominciare a dare le carte. O meglio i fagioli, ma presto anche la birra e il “pizzone” sempre ovviamente griffati Bud Spencer. Sul sito della start-up troneggia l’immagine del nipote che porta il nome del nonno Carlo, al quale lo lega anche una certa somiglianza nel viso e nella possanza fisica.
L’azienda però è “governata” dal figlio di Bud, Giuseppe Pedersoli, che ha raccontato al Corriere della Sera l’exploit partito davvero da zero e oggi positivamente deflagrato fra le mani di questi novelli ma non sprovveduti imprenditori. Il business dei fagioli ha iniziato a produrre risultati degni di nota, infatti, a partire dallo scorso anno, nella primavera del 2024. All’inizio, nel 2022, i ricavi ammontavano ad appena 56mila euro, cifra decuplicata nel 2023, quando si è arrivati a 624mila euro, tanto da consentire l’aumento di capitale a 750mila euro e suscitare l’interesse di una azienda specializzata proprio in finanza, la Directa Sim, che è entrata in società senza intaccare però la famiglia che resta azionista di maggioranza di una realtà divenuta fenomenale e arrivata, secondo le stime per il 2025, proprio ai dieci milioni di fatturato, tanto da potersi permettere un confronto degno del Trinità originale, con i giganti internazionali del settore. «Oggi – dichiara con orgoglio Pedersoli junior abbiamo il 30% del mercato dei contorni in scatola e abbiamo superato Heinz», colosso americano del cibo in scatola.
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Vi proponiamo "Tele...raccomando", la rubrica di Klaus Davi dedicata al piccolo schermo CHI SALE (Una 44 Magnu...Prossimo obiettivo, quello degli accordi con i gruppi della grande distribuzione, che consentiranno ai “Fagioli alla Bud Spencer” di conquistare gli scaffali dei supermercati e di conseguenza le tavole delle famiglie in Svizzera, Austria, Grecia, Germania. E chissà che, memori proprio dell’asse produttiva cinematografica italo-americana, i Fagioli alla Bud Spencer non troveranno anche il modo di aggirare i dazi trumpiani, conquistando di nuovo anche il far west americano.