Papa Francesco a San Pietro: "La prova più dura della mia vita"

domenica 6 aprile 2025
Papa Francesco a San Pietro: "La prova più dura della mia vita"
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Durante la celebrazione della Messa dedicata al Giubileo dei malati e degli operatori sanitari, monsignor Rino Fisichella ha condiviso con i fedeli presenti in piazza San Pietro un messaggio toccante: “A pochi metri da noi il Papa dalla sua stanza a Santa Marta ci è particolarmente vicino e sta partecipando come tante persone deboli a questa santa eucaristia dalla tivù”. Le sue parole sono state accolte da un lungo applauso da parte dei partecipanti.

Fisichella ha poi espresso la propria emozione nel prendere parte a questo momento così significativo, affermando: “Sono particolarmente contento e onorato di offrire la mia voce per leggere l'omelia che ha preparato per questa occasione”. Ha quindi dato lettura al messaggio che Papa Francesco ha voluto indirizzare ai presenti.

Nel suo testo, il Pontefice ha affrontato il tema della sofferenza e della fragilità umana: “Certamente la malattia è una delle prove più difficili e dure della vita, in cui tocchiamo con mano quanto siamo fragili”, ha scritto. Papa Francesco ha poi aggiunto una riflessione profonda sul senso della presenza divina nel dolore: “essa può arrivare a farci sentire come il popolo in esilio, o come la donna del Vangelo: privi di speranza per il futuro. Ma non è così. Anche in questi momenti, Dio non ci lascia soli e, se ci abbandoniamo a Lui, proprio là dove le nostre forze vengono meno, possiamo sperimentare la consolazione della sua presenza”.

Il Santo Padre ha infine rivolto un invito a non escludere chi vive la malattia o la fragilità: “Carissimi, non releghiamo chi è fragile lontano dalla nostra vita, come purtroppo oggi a volte fa un certo tipo di mentalità, non ostracizziamo il dolore dai nostri ambienti”. Ha quindi esortato a trasformare la sofferenza in un'opportunità per rafforzare i legami umani e spirituali: “Facciamone piuttosto un'occasione per crescere insieme, per coltivare la speranza grazie all'amore che per primo Dio ha riversato nei nostri cuori e che, al di là di tutto, è ciò che rimane per sempre”.