Nei giorni in cui risultava scomparsa, Ilaria Sula, la studentessa uccisa dall'ex Mark Samson a Roma, ha postato una storia su Instagram scrivendo "Sto bene. Grazie a tutti". In realtà a scrivere quel messaggio sarebbe stato proprio il suo ex fidanzato, 23enne di origini filippine, dopo averla ammazzata. Un tentativo di depistaggio, insomma, per evitare di essere scoperto o almeno ritardare quel momento. Per una settimana, dal 25 marzo fino alla terribile scoperta, familiari e amici della 22enne di origini albanesi hanno provato a rintracciarla sperando in un lieto fine. Interrogato dagli inquirenti, ieri Samson ha confessato l'omicidio della giovane.
In realtà proprio quella storia, pubblicata sui social il 31 marzo, sei giorni dopo la scomparsa della studentessa, avrebbe incastrato il 23enne. “Quando abbiamo visto quella storia su Instagram abbiamo capito che qualcosa non tornava – ha raccontato Adrian, uno degli amici più attivi nelle ricerche – quel 'grazie a tutti sto bene' non era da Ilaria. Lei non avrebbe mai risposto così. Avevamo già dei sospetti su Mark: dopo la scomparsa era freddo, distaccato, sembrava disinteressato. Diceva sempre la stessa cosa: 'Ci sta pensando la polizia, stai tranquillo'. Io ho dubitato di lui fin dall'inizio. Ha premeditato tutto".
Dopo aver ucciso Ilaria, l'ex ha chiuso il suo corpo in una valigia e l'ha abbandonato in una scarpata in provincia di Roma. Gli investigatori hanno accertato che a scrivere quel post è stato lo stesso Samson, che poi ha gettato il cellulare della ragazza in un tombino. “Lavoravamo insieme al McDonald's – ha detto ancora Adrian – lui e Ilaria si sono messi insieme proprio in quel periodo. Non aveva mai dato segnali inquietanti, nessuna frase fuori posto. L'ho frequentato anche fuori dal lavoro, alle loro feste di compleanno. Non ha mai mostrato il suo lato oscuro. Nessuno poteva immaginare cosa avrebbe fatto".
È in corso un intervento del Soccorso Alpino Valdostano per il recupero di due alpinisti bloccati sulla vetta del Gran Paradiso, a quota 4000 metri. I due, provenienti dall'est Europa (probabilmente cechi o slovacchi) hanno raggiunto la punta alle ore 17.00 ma, essendo esausti, non sono riusciti ad affrontare la discesa in sicurezza. Hanno richiesto soccorso alle ore 20.00 e riferiscono di essere in buone condizioni. Una squadra, composta da cinque tecnici del Soccorso Alpino Valdostano e due Sagf di Entreves-Courmayeur, è stata portata in elicottero a quota 3000 metri e proseguirà via terra per raggiungere i due e portarli al rifugio Chabod o al Vittorio Emanuele a seconda della visibilità in quota. Al momento le condizioni meteo sono avverse. La squadra di soccorso e gli alpinisti sono in contatto costante con la Centrale Unica del Soccorso.
Papa Francesco ha celebrato, nella Basilica di San Pietro, in Vaticano, la Santa Messa per la domenica di Pentecoste. Nella giornata di sabato il pontefice aveva ripreso tutte le sue attività dopo aver annullato i suoi impegni, venerdì, a causa della febbre.