Non è facile essere il figlio di Gianni Morandi. Soprattutto se ha deciso di intraprendere lo stesso percorso. Ma Tredici Pietro - il nome d'arte di Morandi jr. - ci è riuscito alla grande. Lui si è buttato sul rap e sta per tornare con il suo secondo album a tre anni di distanza dall'ultimo. I brani - non a caso tredici di numero - raccontano di un momento molto difficile della sua vita, tra "comportamenti autolesionistici e uso di sostanze". "Non parlo di cocaina, che in realtà non mi ha mai attratto, anche se la cito nella canzone. E nemmeno delle droghe in generale", ha precisato il cantante.
Il figlio di Morandi, in un'intervista rilasciata al Messaggero, ha spiegato il vero motivo dietro l'assunzione di psicofarmaci e medicinali: "Mi ero trasferito da Bologna a Milano, non solo per lavoro, ma anche per vivere con la mia ex ragazza. Purtroppo, è andato tutto male. La relazione è finita, e a Milano mi sono perso".
"A Milano devi essere sempre fighissimo, seguire le mode, mostrarti. Non puoi permetterti di prenderti un anno per fare un disco. Sono andato in tilt e ho cominciato ad avere comportamenti autolesionistici, facendomi del male con le sostanze", ha poi aggiunto. Ma, per fortuna, Tredici Pietro è riuscito a lasciarsi il peggio alle spalle. Dopo un ricovero per problemi di salute, ha "fatto i conti con me stesso" ed è andato in analisi.