Le nuove regole introdotte appena tre mesi fa con il nuovo codice della strada voluto dal ministro Matteo Salvini hanno fatto diminuire gli incidenti (-5,1%), lievitare le sospensioni delle patenti con un record storico di revoche: oltre 16mila da gennaio a marzo, rispetto alle 38mila ritirate in tutti e dodici mesi del 2024 (+54,7%) . Scorrendo i dati della polizia di Stato (messi in colonna dal meticoloso lavoro dei colleghi de Il Sole 24 Ore del Lunedì in edicola oggi), salta all’occhio che l’inasprimento delle sanzioni ha funzionato. E questo a fronte di un minor numero di pattuglie impiegate (118.787, -4,4%). Uomini e mezzi impegnati negli ultimi 3 mesi per pizzicare gli automobilisti colpevoli di parlare senza auricolari o vivavoce, distratti o di corsa senza preoccuparsi di dare la precedenza ai pedoni. E pure di quanti hanno pensato bene di circolare in senso vietato, passare con il rosso, non fermarsi all’alt o che hanno azzardato un sorpasso a destra nei tratti dove non è consentito.
C’è di buono che sono in picchiata soprattutto gli incidenti: dai 14.842 (raffronto su dai dicembre 2017/marzo 2018), agli 11.568 segnalati dalla Polizia tra dicembre 2024 e marzo 2025). Di certo la campagna mediatica preventiva messa in atto dal ministero dei Trasporti guidato da Matteo Salvini sembra aver funzionati. Gli italiani, alla guida, appaiono più attenti. Le sanzioni sono precipitate del 37,7% anno su anno: passando da 570.948 a 355.903 (-37,7% su base annua, -22,6% nel biennio).
Autovelox, il Ministero dei Trasporti blocca il decreto: "Servono approfondimenti"
Colpo di scena sugli Autovelox: Il Ministero dei Trasporti ha annunciato di aver sospeso lo schema di decreto che regola...Inevitabile, di conseguenza, l’aumento del lavoro per gli uffici che devono (e dovranno) gestire questa marea montante di provvedimenti che stano planando sulle scrivanie dei comandi territoriali delle polizie municipali. Al numero complessivo dei veri e propri ritiri si sommano anche le mini-sospensioni che scattano nei casi di infrazioni “lievi” (sorpasso a destra, mancato rispetto della precedenza ai pedoni e passaggio con il rosso). Resta il fatto che gli agenti che devono accertare l’entità dell’infrazione sono costretti a seguire la bellezza di otto nuove procedure.
«Verificare che la violazione rientri nell’elenco delle infrazioni che provocano la sospensione breve», come riporta l’articolo 218 Ter della legge 177/2024. Poi, dopo la prima contestazione bisogna controllare il punteggio personale sulla patente del guidatore interessato dal provvedimento. E quindi bisogna accedere all’Anagrafe nazionale degli abilitati alla guida (Anag). E se l’automobilista, o il centauro, ha in “dote” meno di 20 punti in dote si deve procedere all’immediato ritiro oltre ad annotare sul verbale la contestazione. Scatta poi l’eventuale raddoppio della durata della sospensione, se chi stava alla guida ha provocato pure un sinistro. In questo caso poi bisognerà rilasciare un “permesso temporaneo” per permettere al trasgressore di parcheggiare e lasciare l’auto. Infine bisogna comunicare al cittadino indisciplinato dove verrà conservato il “suo” documento e pure stilare un ennesimo verbale per la riconsegna, a tempo debito, del titolo di guida.
Nuovo codice della strada: crollano incidenti, morti e feriti. Ecco tutte le cifre
Il Nuovo Codice della strada varato da Matteo Salvini funziona. Eccome se funzionano. A dimostrarlo sono le cifre diffus...Procedura lunga non c’è che dire, che nei centri urbani (quando a procedere è la polizia municipale) comporta un passaggio burocratico, e un afflusso record di atti da processare e trasmettere alle Prefetture. I tecnici dell’area sicurezza dell’Anci (Associazione comuni italiani), come ha scoperto il quotidiano di Confindustria, hanno già segnalato che la sospensione prevede per i vigili urbani che accedano in proprio alla banca dati Anag. «Ma per i vigili urbani», scandisce Diego Porta, presidente dell’Associazione comandanti della municipale (Ancupm), «l’accesso» alla banca dati messa in piedi dalla Motorizzazione prevede un accesso a pagamento per i vigili degli 8mila comuni italiani. Questo perché una vecchia norma «non ci equipara alle forze di polizia di Stato». Insomma, i sindaci devono sborsare per accertare se il guidatore fermato abbia o meno i punti patente quindi determinare l’entità della sanzione e la lunghezza della sospensione.
C’è da dire che l’introduzione dei nuovi limiti ha sortito un effetto deterrenza nelle città. Tra maggiori controlli (anche elettronici) e l’introduzione di aree a traffico sotto i 30 chilometri, il crollo degli incidenti è uno dei meriti della riforma. C’è qualche ritocco da attuare per far marciare la riforma a pieno regime nella speranza che il calo degli incidenti e le maggiori sanzioni continuino a funzionare come avvenne decenni fa con l’introduzione della cintura obbligatoria.