Multe false per fare la bella vita. No, non è la trama di una commedia di Totò e Peppino, ma la traccia investigativa che la Procura di Ivrea sta approfondendo da oltre un anno, dopo che decine e decine di automobilisti hanno iniziato a protestare per infrazioni mai commesse e regolarmente sanzionate. Soldi che sarebbero stati incassati da tre Comuni in provincia di Torino (San Francesco al Campo, Lombardore e San Ponso) per gonfiare i bilanci e consentire così il pagamento di super retribuzioni ai dipendenti comunali e, in particolare, agli agenti di polizia municipale; i veri protagonisti (presunti) del raggiro. Le loro buste paga sarebbero state, infatti, arricchite da straordinari inventati (d’altronde sarebbero state fittizie pure le multe che li finanziavano, quindi tutto torna...) e da premi di produzione straordinari. Insomma, il Bengodi del dipendente pubblico che vive a sbafo sulla pelle dei cittadini onesti.
Il punto di contatto tra le tre Amministrazioni locali, nella ricostruzione dell’accusa, sarebbe il comandante del corpo dei caschi bianchi, tale Carlo Mura, finito nei guai insieme ad altre dieci persone. Nell’elenco sono compresi amministratori locali, dirigenti comunali, quattro agenti e un ausiliario del traffico: devono rispondere, a vario titolo, di concussione, turbata libertà degli incanti, falsità ideologica e peculato. Allo stato attuale non è possibile ipotizzare il danno arrecato dalla condotta dei sospettati, ma si stima che la rete a strascico gettata tra gli ignari conducenti possa aver raccolto non meno di un milione di euro. Gli inquirenti stanno lavorando su due fronti per risalire alle contestazioni farlocche: l’installazione, ad opera della polizia municipale, di autovelox non segnalati o visibili lungo le arterie comunali e provinciali; e l'uso di macchine civetta dalle quali multare gli automobilisti che avevano la sventura di incrociare le divise infedeli, soprattutto nel perimetro di caccia più ricco: quello dell’aeroporto “Sandro Pertini”, che si trova a ridosso tra i territori di Caselle Torinese, San Francesco al Campo e San Maurizio Canavese.
Autovelox, il Ministero dei Trasporti blocca il decreto: "Servono approfondimenti"
Colpo di scena sugli Autovelox: Il Ministero dei Trasporti ha annunciato di aver sospeso lo schema di decreto che regola...Negli atti giudiziari c’è scritto inoltre che, per rimpolpare ancor di più le casse comunali, gli agenti avrebbero rimbalzato in più occasioni quei conducenti che volevano pagare, entro i cinque giorni canonici, la multa per ottenere lo sconto del 30%. In questo modo, i tartassati erano costretti a versare l’intero importo e, in alcuni casi, anche le sanzioni aggiuntive.
Ovviamente, tutti i soggetti coinvolti devono essere considerati innocenti fino a prova contraria. Nel prosieguo delle indagini, avranno modo di difendersi e di portare prove e testimonianze a loro favore; eppure, la notizia dell’apertura di un fascicolo sulle malefatte della municipale non arriva certo improvvisa per la comunità. Era ormai diventata quasi una barzelletta la scoperta della multa nella cassetta postale per violazioni al codice che quasi nessuno ricordava di aver commesso. Né i cittadini sono rimasti sorpresi dallo spiegamento di forze in occasione del blitz che due giorni fa ha riguardato, in contemporanea, i tre municipi di San Francesco al Campo, Lombardore e San Ponso. A partecipare sono stati cinquanta carabinieri delle compagnie di Ivrea e Venaria oltre a militari della guardia di finanza di Ivrea e ai colleghi della polizia municipale di Torino. Sono stati perquisiti gli uffici e le abitazioni degli indagati e sequestrati oltre trenta computer, telefonini aziendali e decine di faldoni sugli anni 2022-2024. A San Francesco al Campo il Comune e il comando dei caschi bianchi sono rimasti chiusi al pubblico per oltre sette ore. Un’operazione, insomma, fatta in grande stile.
Il nuovo Tutor in Autostrada tarato sul meteo e "anti-trucco": come arriveranno le nuove multe
Li hanno istallati da poco e attivati da pochissimo: su 26 tratte autostradali arrivano i tutor 3.0. Un po’ vecchi...Dagli ambienti investigativi trapela poi un ulteriore spunto giudiziario che riguarderebbe alcuni appalti del Comune di San Francesco al Campo banditi in relazione alla trasformazione di un immobile confiscato, già promesso, pare, a un’associazione antimafia, che avrebbe dovuto ospitare il nuovo quartier generale della polizia locale e l’archivio storico comunale. Un cambio di destinazione d’uso con relativi cantieri che avrebbe scatenato gli appetiti ingordi degli imprenditori locali. L’incubo di «patente e libretto, prego» sembra quasi svanito.