Sono scattate le manette ad Andria, capoluogo con Barletta e Trani dell’omonima provincia pugliese, per due fratelli di 20 e 24 anni, entrambi con diversi precedenti penali, accusati ora di aver aggredito due poliziotti nell’esecuzione di un controllo nella loro abitazione, dovuta dal fatto che il minore dei due era agli arresti domiciliari per spaccio di droga. I due ragazzi sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni pluriaggravate. Per il ventenne, oltretutto, c’è anche il reato di evasione. Secondo quanto ricostruito, gli agenti avrebbero raggiunto l'abitazione dei due, sita a ridosso del centro cittadino, e, una volta varcato l'ingresso, sarebbero stati assaliti non solo con calci e pugni, ma hanno dovuto anche tenere a bada anche il cane degli indagati, un pitbull, aizzato a dovere contro di loro.
Gli agenti sono finiti al pronto soccorso e sono stati dichiarati guaribili in una decina di giorni, lo riferisce Il Quotidiano di Puglia. Entrambi hanno dovuto usare lo spray urticante per cercare di sedare la furia dei due ragazzi. Il maggiore di 24 anni è stato bloccato, mentre il più piccolo è scappato in sella ad una bici elettrica. Il primo, su disposizione della Procura di Trani, sarebbe stato condotto subito in carcere, con la successiva convalida della misura cautelare.
Il ventenne, invece, è stato rintracciato e condotto in carcere soltanto il giorno dopo dalla Squadra Mobile della Questura di Andria. Avrebbe riferito al gip, durante l’udienza di convalida dell’arresto, di essere stato picchiato con i manganelli in dotazione. La magistratura, perciò, ha disposto una visita medico-legale in carcere, ma che ha avuto esito negativo ed escluso, stando a fonti della Polizia, ferite compatibili con uno sfollagente. Da qui, l'aggiunta anche dell’accusa di calunnia, contenuta in un secondo provvedimento cautelare notificato all'indagato. I due fratelli sono adesso entrambi in carcere.
È in corso un intervento del Soccorso Alpino Valdostano per il recupero di due alpinisti bloccati sulla vetta del Gran Paradiso, a quota 4000 metri. I due, provenienti dall'est Europa (probabilmente cechi o slovacchi) hanno raggiunto la punta alle ore 17.00 ma, essendo esausti, non sono riusciti ad affrontare la discesa in sicurezza. Hanno richiesto soccorso alle ore 20.00 e riferiscono di essere in buone condizioni. Una squadra, composta da cinque tecnici del Soccorso Alpino Valdostano e due Sagf di Entreves-Courmayeur, è stata portata in elicottero a quota 3000 metri e proseguirà via terra per raggiungere i due e portarli al rifugio Chabod o al Vittorio Emanuele a seconda della visibilità in quota. Al momento le condizioni meteo sono avverse. La squadra di soccorso e gli alpinisti sono in contatto costante con la Centrale Unica del Soccorso.
Papa Francesco ha celebrato, nella Basilica di San Pietro, in Vaticano, la Santa Messa per la domenica di Pentecoste. Nella giornata di sabato il pontefice aveva ripreso tutte le sue attività dopo aver annullato i suoi impegni, venerdì, a causa della febbre.