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Il Papa oggi viene dimesso: la drammatica frase ai medici, cosa succederà nei prossimi 2 mesi

Papa Francesco

Simona Pletto
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Papa Francesco oggi lascia il Policlinico Gemelli dopo 38 giorni di ricovero per una polmonite bilaterale. Attorno alle 12 si affaccerà dalla finestra dell’ospedale per salutare i fedeli e poi sarà dimesso.

L’annuncio che il mondo attendeva e che segnala cruciale novità nel percorso di riabilitazione del Pontefice, è stato dato ieri poco dopo le 18 dal professor Sergio Alfieri, responsabile dell’equipe medica che ha in cura il Pontefice al Gemelli. Una notizia tanto bella quanto inattesa. «Il Santo Padre è in condizioni stabili da circa due settimane. Il suo periodo di riposo a Casa Santa Marta continuerà per almeno due mesi». Durante questo periodo di convalescenza protetta, non potrà vedere gruppi di persone e per quanto riguarda gli appuntamenti pasquali, «si valuteranno i miglioramenti», hanno fatto sapere dalla Santa Sede.

«Quando un paziente ha una infezione di questo tipo ed è stato in una condizione così grave», ha sottolineato il prof Alfieri, «gli ulteriori progressi sono a casa propria. L’ospedale è il posto peggiore per continuare la convalescenza perché è il posto dove più si possono prendere le infezioni». E ancora: «Il Papa è dimagrito, non l’abbiamo pesato ma ha una buona riserva e non ci preoccupa - ha proseguito Alfieri -. Scrive e si alimenta; nei momenti critici più difficilmente, ma adesso che sta meglio ha cominciato ad alimentarsi progressivamente».

Dunque Bergoglio torna a casa dopo cinque settimane di ricovero, mettendo a tacere le tante teorie di complotto che in questo lungo ricovero lo davano addirittura per morto. «Non è mai stato intubato», ha precisato il professore, «anche se ci sono stati due episodi in cui è stato in pericolo di vita. La polmonite bilaterale non c’è più, è stata risolta», ma il «virus polimicrobico permane, ecco perché occorrono due mesi di convalescenza». Convalescenza che servirà anche a far recuperare fiato e la parola persa di conseguenza. «Speriamo che il recupero sia in tempi brevi», ha detto il referente medico di Santa Marta, Luigi Carbone, durante il briefing medico al Gemelli.

Carbone ha precisato che non ci sono «paure» ma per il Papa, 88 anni, ci potrebbero essere delle «riacutizzazioni». I dottori hanno anche sottolineato che il Pontefice non ha avuto il Covid, non ha diabete e che è stato un paziente esemplare, ha accettato consigli medici.

 

A MEZZOGIORNO

Poche ore prima dell’annuncio delle dimissioni, la Santa Sede aveva dato notizia della sua prima apparizione in pubblico prevista per oggi. Alle 12 dunque si affaccerà dalla finestra del Policlinico romano al termine dell’Angelus, per salutare tutti i fedeli, in particolare quelli che da un oltre un mese hanno affollato il cortile dell’ospedale. Poi lascerà l’ospedale.

Bergoglio migliorava di giorno in giorno. Le ultime 24 ore le aveva trascorse tra terapia farmacologica, fisioterapia motoria e respiratoria, preghiera e un po’ di lavoro. Francesco, va detto, da giorni non faceva più uso durante la notte della ventilazione meccanica non invasiva, ma solo della ossigenoterapia ad alti flussi. Dalla sua camera d’ospedale ha continuato fino a ieri la sua opera di governo della Chiesa. Ieri mattina ha creato una nuova Diocesi in Paraguay e nominato il primo vescovo. Sempre ieri, dal Policlinico, ha inviato un messaggio di vicinanza ai 12mila pellegrini venuti da Napoli per varcare la Porta Santa di San Pietro, chiedendo di pregare per lui.

Poi l’annuncio delle dimissioni. «Le terapia farmacologiche, l’ossigeno ad alti flussi, e la ventilazione meccanica non assistita», ha concluso Alfieri, «hanno fatto registrare un lento e progressivo miglioramento facendo uscire il Santo Padre dagli episodi più critici. Quando ha saputo delle dimissioni? Era contentissimo, era da almeno 3-4 giorni che chiedeva quanto poteva tornare a casa». E sempre ai medici ha riferito ironico: «Sono ancora vivo». In barba a chi complottava il peggio.

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