
Andrea Sempio, su quali reperti sarà confrontato il Dna: la richiesta della procura

Nel corso degli accertamenti previsti nelle prossime settimane, il dato del Dna di Andrea Sempio verrà nuovamente analizzato dagli esperti, per confermare o smentire gli esiti della perizia consegnata dagli avvocati Giada Bocellari e Antonio De Rensis agli inquirenti. E intanto i pm di Pavia hanno acquisito i "para-adesivi delle impronte rinvenute sulla scena del crimine" e "sugli oggetti analizzati" dai carabinieri del Ris di Parma nell’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi avvenuto nella villetta di famiglia a Garlasco il 13 agosto 2007.
Lo fa sapere la Procura che coordina le nuove indagini del Nucleo investigativo dei carabinieri di Milano nate dalla consulenza genetica depositata dai difensori di Alberto Stasi sul "materiale biologico rinvenuto sotto le unghie" di Poggi e la presunta "compatibilità" dello stesso con il dna dell’indagato Andrea Sempio. Per gli inquirenti nei nuovi reperti, mai analizzati o distrutti e trovati attraverso le "verifiche" dell’Unità di Medicina Legale Scienze Forensi del Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Sperimentale e Forense dell’Università di Pavia, "può essere ricercato materiale genetico" da confrontare alla luce dell’evoluzione scientifica. "Accertamenti" che "verosimilmente - scrivono - porterebbero alla distruzione degli stessi". Motivo per cui è stato chiesto l’incidente probatorio al gip durante il quale acquisire la prova nel contraddittorio con i legali del 37enne, avvocati Massimo Lovati e Angela Taccia, già indagato e archiviato nel 2017.
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