C’è un cuore che batte forte in Lombardia, e il suo primo palpito ha risuonato a Brescia, là dove storia e futuro si danno la mano. È il cuore dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali Milano-Cortina 2026, che ha cominciato il suo viaggio tra le dodici province lombarde con un messaggio potente: raccontare la bellezza, la passione, le eccellenze di una terra che vive di emozioni autentiche. L’inizio non poteva che essere qui, dove l’acqua del lago si specchia nella pietra antica, e ogni borgo sembra custodire un segreto.
Siamo partiti da uno degli angoli più incantevoli: il Lago d’Idro, un piccolo gioiello incastonato tra le montagne, dove il tempo pare rallentare e l’aria profuma di bosco e silenzio. È il luogo ideale per lasciarsi cullare dalla natura, tra passeggiate e scorci mozzafiato, prima di scivolare dolcemente lungo il paesaggio che conduce verso il grande Lago di Garda. Qui, dove il sole si riflette tra i limoni e le vele danzano sul blu, il cuore accelera. Le colline moreniche, ornate di ulivi e vigneti, raccontano una terra generosa: è quella del Lugana, vino bianco elegante, dal sapore minerale e avvolgente, perfetto da gustare al tramonto con lo sguardo rivolto all’orizzonte. A due passi, la magia della Franciacorta regala bollicine d’eccellenza, orgoglio lombardo nel mondo, che celebrano ogni brindisi come fosse un inno alla vita.
Dalle rive dei laghi si sale verso la montagna, a Ponte di Legno, perla dell’alta Valle Camonica, dove lo sport incontra la bellezza incontaminata. Qui, tra le piste innevate e i sentieri estivi, il richiamo delle Olimpiadi si fa tangibile. La narrazione prosegue lungo le vie della Valle Camonica, dove l’arte rupestre incontra l’ingegno moderno. Qui l’artigianato prende forma tra le mani sapienti di chi crea gioielli ispirandosi a incisioni preistoriche, di chi lavora il legno a mano mantenendo viva una tradizione antichissima. Ogni oggetto è un ponte tra passato e futuro, tra radici e innovazione.
Poi, inaspettate e affascinanti, appaiono le Piramidi di Zone, capolavori naturali scolpiti dal tempo. Questi pinnacoli di terra, sormontati da massi in equilibrio, sembrano giganti silenziosi che sorvegliano la valle. È un luogo sospeso, quasi magico, dove il paesaggio invita alla contemplazione e l’immaginazione vola libera. Il viaggio ci riporta infine a Brescia, cuore pulsante della tappa inaugurale, città fiera e sorprendente. Passeggiando nel centro storico, si attraversano epoche intere: dal foro romano al complesso monastico longobardo, Patrimonio UNESCO, fino alla modernità elegante di Piazza Vittoria, con il suo stile razionalista e la sua vitalità urbana. È qui che il cuore dei Giochi ha cominciato a battere, durante la Brescia Art Marathon: tra arte e corsa, tra cultura e movimento, tra la solidità della pietra e la leggerezza dei passi.
Questo non è solo un viaggio, è un’esperienza, un racconto corale che mette in scena la Lombardia più autentica e sorprendente. Tappa dopo tappa, “Il Cuore dei Giochi” ci guida verso il 2026 con l’entusiasmo di chi sa che ogni angolo di questa terra ha qualcosa di unico da offrire. E se è vero che ogni cuore ha un ritmo tutto suo, quello della Lombardia è un battito condiviso. È il passo del viaggiatore curioso, il respiro dell’atleta che si allena, il brindisi tra amici, il profumo di un piatto cucinato con amore. È la forza gentile di una regione che, attraverso lo sport, la cultura e le sue meraviglie naturali, si prepara a raccontarsi al mondo. Per non parlare della sua enogastronomia.
Brescia è anche gusto, è tradizione: è l’occasione perfetta per assaporare uno spiedo bresciano come si deve, preparato con maestria e passione, accompagnato da polenta fumante e un calice di rosso corposo. Il profumo della carne che cuoce lentamente sul fuoco racconta di famiglie riunite, di feste di paese, di sapori che non si dimenticano. E che dire dei vini del Lugana e della Franciacorta, da assaporare tra borghi antichi e i riflessi del Lago di Garda. Tra i piatti tipici della cultura bresciana, poi, come non citare i casoncelli alla bresciana, vere e proprie opere d’arte culinarie, con quel ripieno fatto di carne, formaggio, pane grattugiato, spezie e, qualche volta, pure con un tocco di amaretto. E poi il condimento: burro fuso, salvia croccante e formaggio. Una squisitezza che si scioglie in bocca.
Ma Brescia e il suo territorio è anche il sapore unico dei formaggi d’alpeggio come il Bagòss o il Silter. E ancora il gusto dei salumi come la Mariola e la coppa bresciana. E poi i vini della Franciacorta, i rossi come il Botticino e il Capriano del Colle. E ancora i dolci tradizionali come la Spongarda e la Bossolà; l’olio extravergine profumato o il miele. Per un viaggio che saprà saziare la fame dell’anima e quella del corpo. Benvenuti nel viaggio. Benvenuti nel cuore.
È in corso un intervento del Soccorso Alpino Valdostano per il recupero di due alpinisti bloccati sulla vetta del Gran Paradiso, a quota 4000 metri. I due, provenienti dall'est Europa (probabilmente cechi o slovacchi) hanno raggiunto la punta alle ore 17.00 ma, essendo esausti, non sono riusciti ad affrontare la discesa in sicurezza. Hanno richiesto soccorso alle ore 20.00 e riferiscono di essere in buone condizioni. Una squadra, composta da cinque tecnici del Soccorso Alpino Valdostano e due Sagf di Entreves-Courmayeur, è stata portata in elicottero a quota 3000 metri e proseguirà via terra per raggiungere i due e portarli al rifugio Chabod o al Vittorio Emanuele a seconda della visibilità in quota. Al momento le condizioni meteo sono avverse. La squadra di soccorso e gli alpinisti sono in contatto costante con la Centrale Unica del Soccorso.
Papa Francesco ha celebrato, nella Basilica di San Pietro, in Vaticano, la Santa Messa per la domenica di Pentecoste. Nella giornata di sabato il pontefice aveva ripreso tutte le sue attività dopo aver annullato i suoi impegni, venerdì, a causa della febbre.