"Non è un Dna bellissimo, questo è vero. Ma è più che sufficiente per fare un confronto. E il confronto ci dice senza margine di dubbio che è il Dna di Andrea Sempio". A parlare è Pasquale Linarello, il primo genetista ad attribuire a Sempio il profilo trovato sotto le unghie di Chiara poggi, la ragazza che è stata assassinata a Garlasco nel 2007. "Io lavoravo alla cieca, non sapevo che il Dna di confronto era quello trovato sul corpo di Chiara. Lo confrontai con quello trovato sulla tazzina toccata da Sempio, e la conclusione fu inequivocabile: erano compatibili", ha spiegato l'esperto.
Come ha ricordato Linarello, in un'intervista rilasciata al Giornale, se Sempio avesse aggredito la Poggi il Dna sarebbe stato rintracciato sotto - e non sopra - le unghie. Cosa cambia questo? "Cambia il momento del contatto possibile - ha detto -. Vede, se Chiara si fosse difesa lottando contro il suo aggressore, il Dna potrebbe essere sotto le unghie. Ma sappiamo per certo che invece non ha avuto il tempo di difendersi, è stata assalita in modo brutale dopo avere aperto la porta, raggiunta in pieno viso da un colpo che l’ha tramortita. Dopo è stata colpita ancora, trascinata per la casa e buttata dalle scale. È nel momento del trascinamento per le mani che il Dna dell’aggressore può esserle finito sulle dita", ha sottolineato il genetista.
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Per forza di cose, essendo passati 18 anni dal delitto, l'azione degli inquirenti si fa sempre più complicata: "Già nel corso del secondo processo d’appello, che portò alla condanna di Stasi, il professor Avato disse che c’era il profilo di un maschio ignoto. Ma i giudici non gli consentirono di confrontarsi con il loro consulente. La tecnica ha fatto progressi. Ma i risultati che abbiamo in mano sono certi. È il Dna di Sempio".
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