
Capotreno e macchinista aggrediti sul Piacenza-Milano, treno soppresso: ecco chi è la belva

Ancora violenza su un treno. Ancora brutalità. Un turno si è trasformato in un incubo per due dipendenti delle Ferrovie, costretti a ricorrere alle cure mediche dopo un’aggressione avvenuta a bordo del treno 10868, partito da Piacenza e diretto a Milano Greco. L'episodio, accaduto nel pomeriggio di ieri, domenica 17 marzo, ha determinato la soppressione del convoglio.
La vicenda è stata raccontata da Il Giorno, che riferisce come tutto è iniziato per un diverbio tra una capotreno di 31 anni e un passeggero - un italiano di 40 anni - a causa di una questione legata al biglietto. La situazione è rapidamente degenerata quando il treno ha effettuato una sosta alla stazione di Lodi: richiamato dalle urla provenienti dalle prime carrozze, un macchinista di 26 anni è intervenuto per soccorrere la collega.
A quel punto, l'aggressore ha del tutto perso la testa, scagliandosi con violenza contro i ferrovieri, entrambi feriti. Sul posto sono immediatamente arrivati i carabinieri e gli agenti della Polfer, che hanno bloccato il responsabile dell'aggressione. Nel frattempo, un’ambulanza della Croce Rossa ha trasportato i due dipendenti in pronto soccorso presso l’ospedale di Lodi per le cure del caso.
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L’episodio, come accennato, ha avuto ripercussioni anche per i passeggeri: il convoglio, rimasto fermo sui binari per alcuni minuti, non ha potuto riprendere la corsa. I viaggiatori sono stati quindi fatti scendere e hanno dovuto attendere un altro treno per raggiungere la loro destinazione.
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