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Sofia Stefani, "dominare l'anima della mia sottomessa": vigilessa uccisa, le clausole del contratto di dominazione

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"Io signore e padrone mi impegno a dominare l'anima della mia sottomessa". Emergono sempre più dettagli del "contratto di sottomissione sessuale" stipulato e firmato il 18 maggio 2023 da Giampiero Gualandi e Sofia Stefani. Ne hanno parlato nel corso del processo a carico dell'ex comandante della polizia locale di Anzola. L'uomo è accusato dell'omicidio della sua giovane collega. Nel contratto Gualandi si "autodefiniva padrone, colui che tutto può sulla sua schiava". 

"Nei concitati giorni che portarono all'omicidio, Gualandi si trovava prigioniero di un castello di menzogne da lui stesso costruito. Ma come si vedrà dalle consulenze tecniche sull'arma non sono state trovate tracce né biologiche né dattiloscopiche di lei, ma solo dell'imputato. Nella fase che precede l'omicidio, Gualandi assume comportamenti di assoluta doppiezza, mandando alla Stefani messaggi confermativi del rapporto affettivo e sessuale mentre alla moglie, negli stessi minuti, scriveva di essere tormentato da Stefani". In questo senso, appunto, avrebbe costruito "un castello di menzogne". 

"Il contratto di sottomissione viene dal libro '50 sfumature di grigio', uno dei successi editoriali del 2011, lo si trova nel capitolo 11 - ha spiegato l'avvocato di Giampiero Gualandi, replicando alle affermazioni della pubblica accusa che ha citato il "contratto di sottomissione sessuale" -. Ci sono siti Bdsm da cui si possono scaricare contratti di questo tipo. Era un gioco, non ha nessuna validità, nessuna efficacia giuridica, nessuna possibilità di condizionare comportamenti. Nella vita sessuale gli adulti possono fare quello che vogliono". Ma è arrivata la secca replica di Andrea Speranzoni, difensore di parte civile per i genitori della vittima: "In quel contratto i protagonisti sono un comandante e un agente, si colloca tutto nel contesto lavorativo di Sofia Stefani".

 

 

 

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