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Ramelli, Valditara a Milano inaugura la targa: la sinistra contesta, i cori della vergogna

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Non passano mai gli anni di Piombo: nuovo agguato degli studenti di sinistra. Inaugurata, questa mattina a Milano, dal ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara e dalla sottosegretaria Paola Frassinetti la nuova targa dedicata a Sergio Ramelli all'istituto superiore Ettore Molinari, la scuola frequentata dallo studente militante del Fronte della Gioventù aggredito il 13 marzo 1975 da un gruppo di universitari legati ad Avanguardia Operaia.

L'evento è stato accolto dalle contestazioni di un gruppo di studenti aderenti a centri sociali e collettivi antagonisti. "Le contestazioni dei collettivi degli studenti questa mattina all'Istituto Molinari sono inaccettabili - commenta l'assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia, Romano La Russa -. Oggi dovrebbe essere una giornata per ricordare non soltanto il povero Sergio, ma tutti quei ragazzi, di destra e di sinistra, che negli anni di Piombo rimasero sui marciapiedi, sulle strade, magari in una pozza di sangue".

 

 

 

Perché "anche se su fronti politici opposti in quel periodo si combatteva per un ideale, da una parte e dall'altra. E quando un ragazzo combatte per un'idea, perché crede in quell'idea, è da onorare sempre e comunque, da qualsiasi parte sia schierato". "Mi auguro sinceramente - conclude - che questo sia l'ultimo anno in cui assistiamo a simili contestazioni. E' assurdo nel 2025 ascoltare ancora un gruppetto, seppur residuo, di militanti dei centri sociali gridare frasi come 'uccidere un fascista non è un reato', slogan che pensavamo ormai sepolti e sommersi. Credo che la memoria di Sergio, riscoperta oggi grazie a una nuova targa forse un po' più completa e veritiera rispetto al passato, possa essere proprio da stimolo perché certe contraddizioni, certe rivalità politiche possano essere superate e cancellate in futuro. Sergio rimanga una memoria per tutti i giovani di ogni parte politica. Sergio rimanga anche memoria e monito di momenti che speriamo non tornino più".

 

 

 

Le contestazioni di oggi al Ministro Valditara "dimostrano ancora una volta come l'odio politico non sia mai stato veramente sconfitto - accusa Christian Garavaglia, capogruppo di FdI in Regione Lombardia -. Cinquant'anni fa, la brutalità dell'estremismo colpiva con violenza un ragazzo di appena 18 anni, Sergio Ramelli, assassinato per aver scritto un tema in classe. Oggi, a distanza di mezzo secolo, c'è ancora chi tenta di negare il diritto alla memoria e alla verità, alimentando un clima di odio e intolleranza che non possiamo accettare".

 

 

 

"Trovo gravissimo che vi siano ancora oggi frange che si oppongono persino alla commemorazione di un giovane assassinato per le sue idee. E' un chiaro segnale di quanto certi ambienti siano ancora impregnati di un antifascismo ideologico e militante, che giustifica e incita all'odio contro chi non la pensa allo stesso modo - conclude Garavaglia -. Non possiamo sottovalutare questi episodi, perché non si tratta solo di manifestazioni di dissenso, ma di un atteggiamento pericoloso che mina il principio di libertà di pensiero e tenta di riscrivere la storia". 

 

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