
Ramy Elgaml, FdI smaschera la sinistra: "Chieda scusa ai carabinieri, ecco cosa dicevano"

"Adesso la sinistra abbia la decenza di chiedere scusa ai Carabinieri, dopo mesi di fango e delegittimazione". La richiesta arriva da Fratelli d'Italia dopo che una perizia ha constatato come la morte di Ramy Elgaml sia derivata dal "comportamento" dell'amico che guidava il T-Max inseguito dalle forze dell'ordine. Quest'ultimo, - spiega l'ingegner Domenico Romaniello - "opponendosi" all'alt dei militari, ha dato vita a un "inseguimento anomalo e tesissimo, a elevatissima velocità lungo la viabilità urbana cittadina, con una guida spregiudicata ed estremamente pericolosa, transitando con semafori rossi, a pochi centimetri da veicoli in marcia regolare con rischio di collisioni, affrontando di notte, in contromano, curve alla cieca". Per Romaniello, dunque, l'amico 22enne della vittima ha tenuto un "comportamento sprezzante del pericolo" che "ha determinato l’inseguimento e le sue modalità". "Si è assunto il rischio delle conseguenze - conclude - per sé e per il trasportato".
Da qui la richiesta di FdI che, attraverso un post, ricorda quanto scritto da L'Unità in data 9 gennaio 2025. "Avevano ragione gli amici di Ramy. I Carabinieri lo hanno fatto morire". Parole smentite in data 12 marzo, quando l'Ansa riportava la consulenza: "L'inseguimento del carabiniere è corretto".
E così Sandro Sisler, vicepresidente della commissione Giustizia del Senato, invita la sinistra a chiedere scusa: "Questa conclusione smentirebbe in modo netto e inequivocabile le accuse infondate che per mesi hanno gettato ombre sull'operato degli uomini e delle donne dell'Arma dei Carabinieri. Ora che la verità dei fatti è stata accertata, ci aspettiamo che il sindaco Sala e il Partito Democratico inizino a chiedere scusa per le dichiarazioni rilasciate in questi mesi".
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