Cerca
Cerca
+

Ramy Elgaml, "per cosa è morto": la ricostruzione del perito che inguaia l'amico

  • a
  • a
  • a

I carabinieri non c'entrano con la morte di Ramy Elgaml, il 19enne di origini marocchine che ha perso la vita durante un inseguimento. A dirlo, nero su bianco, è la perizia del consulente dei pubblici ministeri di Milano Marco Cirigliano e Giancarla Serafini, l'ingegner Domenico Romaniello. Perizia riportata dal Corriere della Sera (la foto qui sotto) nell'edizione in edicola giovedì 13 marzo. Nelle 164 pagine di consulenza tecnica per Romaniello, il vice brigadiere si è trovato di fronte a una "manovra improvvisa e imprevedibile" del conducente della moto, Fares Bouzidi, che ha visto il "taglio della propria traiettoria". Elementi che emergerebbero dalla "analisi cinematica" e la visione dei "video" di sorveglianza. La posizione del carabiniere, attualmente indagato per omicidio stradale in concorso, potrebbe modificarsi alla luce della consulenza.

Insomma, la morte di Ramy è derivata dal "comportamento" dell'amico che guidava il T-Max inseguito dai carabinieri. Quest'ultimo, "opponendosi" all'alt dei militari, ha dato vita a un "inseguimento anomalo e tesissimo, a elevatissima velocità lungo la viabilità urbana cittadina, con una guida spregiudicata ed estremamente pericolosa, transitando con semafori rossi, a pochi centimetri da veicoli in marcia regolare con rischio di collisioni, affrontando di notte, in contromano, curve alla cieca". Per Romaniello, dunque, l'amico 22enne della vittima ha tenuto un "comportamento sprezzante del pericolo" che "ha determinato l’inseguimento e le sue modalità". "Si è assunto il rischio delle conseguenze - conclude - per sé e per il trasportato". 

 

 

Al momento altri carabinieri sono iscritti sul registro degli indagati per favoreggiamento e frode processuale in relazione al racconto di un testimone, driver di Ncc, che ha riferito di aver subito pressioni per "cancellare il video" dallo smartphone con cui avrebbe "ripreso tutta la sequenza quindi sia l’inseguimento che l’impatto".

 

 

 

Dai blog