
Garlasco, "un altro profilo di Dna": non solo Stasi e Sempio, cosa trapela da ambienti investigativi

Dietro la riapertura dell’inchiesta sul delitto di Chiara Poggi, la 26enne trovata morta nella sua casa a Garlasco nel 2007, c’è ancora il Dna isolato intorno alle unghie della vittima. Si tratta di un profilo "degradato per un confronto" secondo il genetista dell’epoca Francesco De Stefano. Mentre per gli esperti incaricati adesso dalla procura di Pavia, il profilo non solo sarebbe utilizzabile ma anche compatibile con Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, Marco Poggi. Gli stessi esperti, però, non escludono la presenza di un secondo profilo di Dna.
Al momento l'unico colpevole dell'omicidio della ragazza è il suo fidanzato dell'epoca, Alberto Stasi, condannato a 16 anni. L'ex studente della Bocconi, però, si è sempre professato innocente. Sempio, invece, aveva 19 anni quando Chiara è stata uccisa. E già tra il 2016 e il 2017 era stato tirato in ballo nelle indagini su indicazione dei legali di Stasi per via del Dna ritrovato sotto le unghie della Poggi. Le accuse nei suoi confronti, però, erano state archiviate dall'allora procura di Pavia. Ora tornano sotto la lente di ingrandimento. Secondo il Tg1, a Sempio è stato notificato un nuovo avviso di garanzia grazie a una nuova indagine sul Dna, sviluppata con metodi e tecniche di ultima generazione. Mentre l'accusa contestata sarebbe omicidio in concorso con ignoti o con lo stesso Alberto Stasi.
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Ora gli investigatori cominceranno da capo analizzando il materiale raccolto in passato, tra cui le intercettazioni, le deposizioni, i tabulati e le perizie. E non è detto che il risultato sarà lo stesso che nel 2015 ha portato alla condanna definitiva di Stasi.
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