
Garlasco, l'esperto tedesco arruolato da Alberto Stasi: perché l'inchiesta è stata riaperta

A diciotto anni di distanza, si riaprono le indagini sul del delitto di Garlasco. Era il 13 agosto 2007 quando la 26enne Chiara Poggi veniva rinvenuta morta nella sua villetta in provincia di Pavia. A trovarla, e chiamare i soccorsi, l'allora fidanzato Alberto Stasi. Il giovane, oggi 37enne, per quella morte è stato condannato a 16 anni. Stasi era stato assolto per due volte, in primo grado (abbreviato) e in appello, poi la Cassazione aveva rinviato a un nuovo giudizio d’appello che aveva portato alla condanna definitiva. Oggi però qualcosa cambia. In quello che è una sorta di fascicolo parallelo aperto dalla procura di Pavia con i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano viene indagato Andrea Sempio, amico del fratello Marco Poggi. Sempio, all'epoca 19enne, era stato sentito sin dall'inizio dagli inquirenti e il suo nome era tornato al centro delle indagini su impulso della difesa di Stasi.
Alla base delle nuove indagini, una perizia firmata da un esperto tedesco e commissionata dalla difesa di Stasi. Uno studio che ha convinto la Procura a riaprire il caso e a indagare Sempio. Nell'avviso di garanzia si legge che Sempio è indagato per omicidio volontario "perché con il concorso di altri soggetti o con Alberto Stasi, cagionava la morte di Chiara Poggi, colpendola al capo e al volto con reiterati colpi inferti con un corpo contundente così determinando la lacerazione dell'encefalo, la contestuale frattura con sfondamento del cranio in regione parieto-occipitale sinistra e numerose lesioni contusive al capo e al viso, lesioni dalle quali derivava la morte della persona offesa. Commesso a Garlasco, in data 13 agosto 2007".
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A far ricadere i sospetti su Sempio, le verifiche sul Dna ritrovato sotto le unghie della vittima. Ai tempi della morte le verifiche erano state archiviate ma ora, grazie a nuove tecnologie investigative, gli inquirenti sarebbero riusciti a fare luce su nuovi elementi del caso, portando all'emissione di un avviso di garanzia nei confronti dell'uomo.
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