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Papa Francesco, la paura più grande: cosa significa è "broncospasmo"
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Broncospasmo, di coniazione secondo-ottocentesca (Manuale di materia medica e terapeutica (...) del cavaliere dottor Arnaldo Cantani (...), Milano, Francesco Vallardi, 1869, p. 179), è parola composta da bronco, dal latino tardo bronchia (“bronchi”) di origine greca, e spasmo, anche questo discendente da una parola latina (spasmus, “crampo”, “spasimo”) di provenienza dal greco.
Due giorni fa le condizioni di salute di papa Francesco si sono giustappunto riaggravate per gli effetti di un broncospasmo, una patologia provocata dalla polmonite bilaterale che ha colpito il pontefice infiammando e riempiendo di liquido gli alveoli polmonari, le piccole sacche piene d’aria, incaricate di ossigenare il sangue, in cui terminano i bronchi (le strutture tubolari che portano ai polmoni l’aria entrata dal naso e dalla bocca). In pratica la muscolatura liscia dei bronchi del papa si è contratta in modo anomalo (spastico) e ciò ha reso problematica la sua respirazione. Il broncospasmo, per quanto isolato, si legge sul bollettino del Gemelli diramato dalla sala stampa della Santa Sede, avrebbe generato un «episodio di vomito con inalazione» (di materiali rigurgitati) e un «repentino peggioramento del quadro respiratorio».
Ora il rischio consisterebbe in una polmonite ab ingestis (“polmonite da ingestione”) e cioè aggravata da un’ostruzione delle vie respiratorie, non rara nei pazienti avanti negli anni, prodotta proprio dal rigurgito e dal successivo ingresso di contenuti gastrici o alimentari nelle vie respiratorie e contro la quale si può intervenire, per liberarle dall’intasamento, con un broncodilatatore (somministrabile, nei casi più frequenti, mediante un inalatore). Nel caso del papa si è intanto provveduto tempestivamente con un broncoaspiratore che ha liberato le vie aeree dal vomito inalato. Subito dopo Bergoglio è stato sottoposto a una «ventilazione meccanica, non invasiva, con una maschera che copre naso e bocca» (così sempre il bollettino). Niente intubazione, dunque: la maschera portata nei giorni precedenti, che copriva soltanto il naso, è stata semplicemente sostituita da una che ora gli copre anche la bocca.
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