Filippo Turetta trasferito, addio alla "sezione protetti": la protesta dei legali, "rischio elevatissimo"

sabato 1 marzo 2025
Filippo Turetta trasferito, addio alla "sezione protetti": la protesta dei legali, "rischio elevatissimo"
2' di lettura

Addio all'area "protetti": Filippo Turetta cambia sezione all'interno del carcere di Verona, dove si trova, condannato all'ergastolo, per il brutale omicidio di Giulia Cecchettin. Il 23enne è stato trasferito nell'area di media sicurezza, dove si trovano i detenuti comuni. 

Una decisione contro la quale hanno protestato i suoi avvocati, che hanno presentato un ricorso alla Procura per evidenziare una "potenziale forma di preoccupazione". Al momento, la richiesta della difesa è che Turetta possa tornare nella sezione precedente. In carcere da un anno, Turetta nella nuova sezione teme per la sua incolumità, per le rappresaglie che potrebbe subire da altri detenuti a causa dell'atroce crimine commesso.

Il cambio di sezione risponde a due principali motivi. Da un lato, il sovraffollamento carcerario impone una costante riorganizzazione degli spazi. Dall'altro, la normativa prevede che, dopo un certo periodo, i detenuti possano lasciare la sezione "protetti" – riservata a chi ha commesso reati di forte riprovazione sociale – per essere inseriti in altre aree della struttura.

I legali di Turetta chiedono che il loro assistito venga nuovamente trasferito nella sezione protetta. "Tenuto conto della giovane età e della gravità del reato, della risonanza mediatica e del generalizzato sentimento di orrore che la medesima ha suscitato nella comunità nazionale, è stato assegnato in sezione protetta", spiegano. E ancora, mettono nero su bianco i loro timori legati "al clima di violenza verbale che ha accompagnato la stigmatizzazione extra processuale della pur gravissima vicenda". Secondo quanto riportato in Procura, questa ostilità potrebbe "contaminare negativamente anche l'ambiente" in cui Turetta si trova attualmente.